Dopo le personali di Enrico Bonetto (UNTITLED), Fiuto Rama (T.T.T. | the tube theory) e Anastasia Moro (AVATAR) inaugura PROGETTO | OGGETTO, personale del pittore e scultore Giorgio Trinciarelli, a cura di Adolfina De Stefani e Gaetano Salerno, con presentazione critica di Gaetano Salerno.
Giorgio Trinciarelli, toscano di nascita ma veneziano d’adozione (vive e lavora a Marghera) propone per l’occasione una selezione di lavori pittorici e scultorei selezionati ed esposti in mostra seguendo una linea tematica curatoriale attraverso la quale, tenendo conto dell’eterogeneità di una produzione basata prevalentemente sui materiali e sulle loro diverse potenzialità espressive, evidenziare la complessità e l’organicità di una lunga ricerca.
Appresa la tecnica dal padre, scultore di metalli e dallo zio, scultore della pietra, l’artista
intraprende infatti un percorso plurilinguistico declinato in una vasta produzione pittorica su carta (acquerelli, chine, acrilici, incisioni) e in una parallela produzione scultorea (alabastri, vetri, ceramiche, metalli, legni, resine, polistirolo), improntate entrambe ad una evidente tensione segnica che fonde elementi razionali a elementi irrazionali; trasmettendo in entrambi i casi esperienze dirette ed esistenziali emergono così nei progetti dipinti e negli oggetti scolpiti sia le emozioni sia le contraddizioni sociali di una realtà contemporanea della quale egli stesso diviene osservatore e interprete. Dice l’artista a proposito del proprio lavoro: “L’espressione figurativa è, prima di tutto, un bisogno, quasi fisiologico, che nasce dall’interno; ho sempre pensato che tra arte e vita vissuta vi sia uno stretto legame e che la produzione artistica non possa che fare riferimento agli aspetti più profondi dell’esistenza di ciascuno di noi. L’esperienza artistica diventa così uno scavare attraverso la forma, scavando quest’ultima per scavare me stesso, alla ricerca dell’essenza del mio sentire. In questo sentire confluiscono elementi individuali, interni, esterni, sociali e politici”.
“Le opere” continua l’artista “nascono come segno (e come gesto) sulla carta, per poi evolvere verso la tridimensionalità, in un processo in cui l’emergere preconscio della forma è fondamentale e condiziona tutto il successivo sviluppo del progetto. La ricerca poi si sviluppa ulteriormente in indagine sui materiali e sui linguaggi di ciascuno di essi, prescindendo tuttavia da qualsiasi
riferimento decorativistico e monumentalistico”.