Questo testo originale di Paola Ancilotto, scritto ad hoc per gli studenti del laboratorio di teatro della scuola media C.G. Gesare, è una parodia semiseria della scuola contemporanea. Il pubblico è catapultato tra le mura di un’aula scolastica: un’insegnante che non riesce più a “sopportare” i suoi allievi, una classe di alunni che non ne può più della sua professoressa, un’insegnante di sostegno che dovrebbe “farsi sostenere” e la bidella Grazia che – nomen omen – salva sempre all’ultimo minuto i più indisciplinati.
Chiamata dalla preside, la stressatissima professoressa abbandona i suoi pargoli per pochi minuti: in men che non si dica, gli studenti prendono il potere, e proclamano l’autogestione! L’alunna più diligente prende il posto dell’insegnante, e la lezione di teoria e solfeggio si trasforma in «follia e vaneggio». Ma, tra i banchi d’informatica, creature misteriose si materializzano nel mondo reale: terribili avatar virtuali entrano in classe, trascinando i ragazzi in un rinnovato paese dei balocchi: «Twitter, Skype, Facebook e What’s App, gioca con noi a chi più ne hApp!!». La battaglia ha inizio, a colpi di parafrasi e metafore, sul filo sempre teso dell’ironia. Riusciranno i nostri enfants terribles a salvare la pelle, e il destino della scuola?
