La compagnia dei Calzini Bucati di Cameri (NO), è un gruppo di attori di scuola primaria e secondaria che da qualche anno lavorano insieme. Dopo un’esperienza molto positiva su Otello di Shakespeare, ora si mettono in discussione con un’opera da loro scelta: Il Giardino dei Ciliegi di Anton Cechov. Il percorso di lavoro sull’opera parte da uno studio sulla società classista, con il vuoto a cui conduce, messa in confronto alla crescita personale di chi, invece, vuole riscattare la propria persona. Il nesso con il modello sociale di oggi è molto palese, soprattutto in quanto connotato dai ‘giovani-attori’, che nel nostro quotidiano sono quelli più minacciati dal vuoto che la società impone con programmi tv, talent show e reality. Il lavoro con testo originale di Cechov è stato molto impegnativo e ha voluto essere l’obiettivo di un percorso di teatro educativo e sociale, dove la messa in scena non è lo scopo finale del lavoro ma il percorso svolto. In parallelo alla televisione, che mostra la facilità di arrivare ad essere qualcuno senza fatica, il Giardino mostra la fragilità di una classe sociale che mira all’apparenza e alla visibilità, proprio come la nostra attuale.
Alla fine il Giardino viene comprato da chi, da generazioni, lo ha vissuto veramente con il proprio sudore fino a guadagnarselo. Non a caso, Lopachin è su una sedia a rotelle, al fine di delineare il riscatto sociale di chi non ha bisogno di apparenza per essere qualcuno.