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Azimut/h. Continuità e nuovo

Con la mostra AZIMUT/H. Continuità e nuovo, a cura di Luca Massimo Barbero, la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia dedica un prezioso, quanto unico, tributo all’attualissimo contesto delle neoavanguardie, celebrando Azimut/h, la galleria e rivista fondate nel 1959 a Milano da Enrico Castellani (1930) e Piero Manzoni (1933 – 1963). L’esposizione intende restituire al pubblico il ruolo fondante che Azimut/h ebbe nel panorama artistico italiano e internazionale di quegli anni: come una sorta di terremoto creativo, fu uno dei grandi catalizzatori della cultura visiva e concettuale italiana ed europea dell’epoca, e ponte ideale tra una nuova generazione rivoluzionaria, ironica e cruciale, e la più stretta contemporaneità.

L’idea fondamentale della mostra, fortemente filologica, dove ogni opera è un rimando alla rivista, alla galleria, al gruppo e alla sua rete di contatti, è di far entrare idealmente e virtualmente i visitatori in uno spazio in cui incontrare i protagonisti di quella estrema avanguardia italiana ed europea di fine anni cinquanta-primi anni sessanta, consacrata di lì a poco in importanti esposizioni internazionali.

Il percorso espositivo si snoda attraverso sei sale, nelle quali ogni opera è indice parlante di una situazione storico-artistica: è stato possibile rintracciare lavori di intenso significato narrativo, ciascuno con una propria vicenda particolare che, come tante finestre, offrono punti di vista diversi attorno all’esperienza di Azimuth, anche attraverso una ricca selezione di documenti scientifici, in parte inediti, che ne ripercorrono le vicende. La mostra apre con una sezione dedicata ai maestri e ai compagni di strada, che costituiscono la matrice ideale di questo contesto: Lucio Fontana e Alberto Burri, gli americani Jasper Johns e Robert Rauschenberg, i più vicini, e sodali nell’azione, Yves Klein e Jean Tinguely. Segue una sala dedicata alle opere, originali e sorprendenti, di Manzoni e a una serie di rari lavori di Castellani, che costituiscono il nucleo germinale della nuova visione artistica, cui fanno da contrappunto le successive sale dedicate al network nazionale e internazionale, con lavori, tra gli altri, di Agostino Bonalumi, Dadamaino, Gianni Colombo, Heinz Mack, Otto Piene e Günther Uecker. Un particolare affondo è dedicato al tema dell’oggetto-contenitore, a partire da lavori emblematici, divenuti autentiche icone della contemporaneità, come le Linee e la Merda d’artista di Manzoni, in dialogo con analoghe creazioni di Johns e Rotella. Uno speciale progetto multimediale, realizzato da Zenith, permette al visitatore di accedere a quell’universo visivo e documentario che, attraverso foto e rari filmati d’epoca, in una sorta di percorso-riassunto della vicenda di Azimut/h, ne costituisce il materiale di ricerca. Inoltre, in occasione della mostra, i visitatori potranno diventare “sculture viventi”, salendo sulla ricostruzione autorizzata della celebre “base magica” manzoniana, piedistalli che l’artista utilizzava trasformando in un’opera d’arte chi vi salisse sopra.

dettagli
Biglietto: consulta il sito dell'evento
quando
dal 20/09/14 al 19/01/15
DoLuMaMeGiVeSa
Orario: (scegli la data)
dove
Peggy Guggenheim Collection
Dorsoduro 710 - 30123 Venezia
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