Non è difficile notare che ultimamente le società occidentali e non solo sono tornate a disparità pre-ottocentesche. Il mito della ricchezza, l’ambizione alla “sistemazione” di molte donne, l’assenza di orizzonti non preconfezionati nella testa dei giovani, l’idea del privilegio come effetto fisiologico della gestione del bene pubblico, sono effetti molto presenti, ma che sembravano allontanarsi dalle società evolute. Stiamo tornando all'inizio, stiamo passando dal via.
Velodimaya è una specie di mappa del pensiero contemporaneo, attraverso un tempo indefinito, nel vortice degli uomini e delle nazioni. Come possiamo raccontarci tutto questo senza cedere allo sconforto? Solo il teatro può farlo, attraverso la commedia, attraverso l’arte della risata.