Inizia il 30 ottobre il terzo appuntamento del «Salon Suisse 2014», evento collaterale della 14. Biennale Architettura, curato dallo studio di architetti e urbanisti con base a Zurigo, Hiromi Hosoya e Markus Schaefer.

Il “Salon 3: Use – The Culture of Cities” ospiterà per 3 sere, dal 30 ottobre al 1 novembre, architetti di fama internazionale per discutere di temi inerenti l'architettura delle città. Come nei salotti letterari di un tempo, il «Salon Suisse» intende stimolare lo scambio d’idee anche al di fuori delle cerchie specialistiche e aggiungere alla presenza della Svizzera un tocco di internazionalità.

Le città sono un criterio di conoscenza dei mezzi di produzione della società. Quando Henri Lefebvre ha scritto “Right to the City”, ha affermato il diritto delle persone di formare il proprio destino. Costruire città significa costruire società ed è più che una conseguenza delle forze di mercato o di compromessi politici. Nuove relazioni sociali richiedono nuovi spazi, e viceversa. I primi urbanisti svizzeri accettavano il fatto che la Svizzera fosse una rete urbana policentrica e lavoravano sulla dispersione di opportunità. crescita e infrastrutture. Con le pressioni della urbanizzazione globale, con l’abbondanza di capitale economico, un impasse nel ripensare il divario campagna-città, e una mancanza di sperimentazione urbana, questa rete diventa sbilanciata. Visioni in competizione si scontrano piuttosto che completarsi l’una con l’altra.

Prpgramma:

30 ottobre 2014 'Cooperative, Open and Resilient': Hans Widmer, Hannes Gassert, Alfredo José Brillembourg

Secondo il clichè, le città sono anonime; le vere comunità esistono solo in campagna. Tuttavia, anche l’inverso può essere vero. Le città svizzere sono cresciute attraverso l’agglomerarsi di piccoli centri storici in un ricco mosaico di luoghi e milieu sociali. Standard abitativi esagerati, leggi edilizie obsolete e sviluppi immobiliari stereotipati forzano il sistema.

31 ottobre 2014 'Communal, Collective and Constitutive': Marijn Spoelstra, Jiang Jun, Harry Gugger

Le città sono infrastrutture per elementi di ubicazione. Accessibilità, prossimità e densità risultano in valori maggiori in terre che possono essere ulteriormente aumenta attraverso un intelligente misto di funzioni e spazi aperti. Lo sviluppo urbano è il valore aggiunto più fondamentale del processo senza il quale non ci sarebbe economia, cultura o progresso. Tuttavia, a chi appartiene questo valore e come si può essere sicuri che si crea più valore piuttosto che distruggerlo?

1 novembre 2014 'Identity, Ideas and Institutions': Martin Heller, Mark Leonard, Marcel Meili

Le città medievali avevano le mura poiché erano impianti mercantili in una società feudale, preda facile da conquistare. Con i progressi della tecnologia e infrastrutture in campo militare, le mura divennero obsolete e persino opprimenti. Il setting istituzionale e cambiato costantemente e tuttavia le città restano al centro dell’economia globale. Le regioni urbane saranno di fatto delle città-stato in un’epoca urbana?

Gli incontri sono in lingua inglese.