Conversazione tra Augusto Gentili e Giandomenico Romanelli, in occasione della mostra 'Carpaccio' a Palazzo Sarcinelli, Conegliano (in programma dal 7 marzo al 28 giugno 2015).
Dopo la grande mostra del 1963 a Palazzo Ducale a Venezia, Palazzo Sarcinelli propone un felice ritorno: l’ultimo sorprendente Carpaccio e la “scoperta” del figlio Benedetto.
Una profonda crisi culturale e politica si registra tra la fine del XV e il primo quarto del XVI secolo: guerre, cambi di alleanze internazionali, frenetica attività diplomatica, ricerche artistiche, eresie e inquisizioni. Carpaccio partecipa di un tale clima, anzi, possiamo dire che ne sia profondamente influenzato, come la sua pittura rivela a più riprese. Ma sta anche maturando una stagione nuova, un’epoca più drammatica e concitata, più laica e spregiudicata che vede giovani protagonisti della scena artistica quali Giorgione e Tiziano, Lotto, Pordenone e Sebastiano del Piombo. Carpaccio affronta il nuovo secolo sottoponendo anche il proprio linguaggio ad una nuova sperimentazione, un affinamento, una verifica.