Il ritorno dei contadini eco-sostenibili. Dal cibo globalizzato al cibo bio-regionale. Dal consumatore acritico al co-produttore responsabile.
1944 Nasce la “Rivoluzione verde”, promossa dalla Rockefeller Foundation, con lo scopo di combattere la fame attraverso l’uso in agricoltura della chimica di sintesi, della meccanizzazione massiccia, della selezione dei “semi miracolo” e delle monocolture. Un successo produttivo quantitativo straordinario, ma a che prezzo? La dipendenza dai fertilizzanti e biocidi chimici, il degrado e l’abuso del suolo, l’inquinamento diffuso e la perdita della biodiversità, fino al diffondersi “incontrollato” degli OGM, e l’emissione di CO2, sono gli impatti più evidenti. Una innovazione produttiva che ha favorito l’agrobusiness globalizzato a svantaggio della piccola produzione locale. I contadini cacciati dalle campagne si sono inurbati, mentre i “sopravvissuti” si sono sempre più impoveriti e la fame nel modo non è stata sconfitta. Anche in Italia, la “Rivoluzione verde” ha significato perdita della sovranità alimentare (dipendenza dal cibo globalizzato ) e incremento della insicurezza alimentare (diffusione del cibo “spazzatura”).
2014 Nasce un nuovo patto tra città e campagna, con l’uso responsabile-solidale della spesa quotidiana. Si diffondono sempre più i co-produttori bio solidali (cfr Biorekk Padova e Orti solidali Roma) che promuovono una nuova relazione tra chi produce e chi acquista, basata sulla sostenibilità integrata: economica (trasparenza sul prezzo e compartecipazione), ambientale (prodotti eco-sostenibili), socio culturale (l’innovazione delle tradizioni colturali-culturali locali). “Solo i contadini ci salveranno”, sostiene (2005) Vitoria Silvia-Pérez e come si evince dal docufilm: ”Riprendere la terra” dei giovani registi Jacopo Baretton e Maria Fiano.
Dopo il dibattito, ci sarò la presentazione e discussione del docu-film: 'Riprendere la terra'
Regia di Jacopo Baretton - Maria Fiano. Anno di produzione 2014, Italia, Durata 42’. “Riprendere la terra” punta l'obbiettivo sull'agricoltura biologica, non energivora, attenta al territorio. Un'agricoltura che si libera dalla dipendenza dall'industria petrol-chimica non utilizzando fertilizzanti, antiparassitari, disinfestanti e riducendo al minimo il ricorso a combustibili per macchinari e trasporto delle merci. E' il racconto di un mondo contadino che riscopre il valore della terra e che ricuce i rapporti tra territorio e comunità rimettendo al centro del lavoro agricolo relazioni, conoscenze, recupero di saperi e tradizioni per diffonderli e condividerli. Di un mondo contadino che entra in città attraverso i mercati di vendita diretta ristabilendo in questo modo il giusto equilibro tra produzione e consumo, mettendo in evidenza la trasparenza del prezzo e quindi il valore del lavoro e la qualità del prodotto, ricostruendo una maggiore consapevolezza e responsabilità dell'intero processo produttivo
Parteciperanno al dibattito: Jacopo Baretton - Maria Fiano, (registi), Tiziano Fantinel (Associazione Coltivar Condividendo,(BL)), Luca Conte (Scuola esperienziale itinerante di Agricoltura biologica (TV)), Andrea Pasqualotto (Pubblicista e scienziato ambientale) e Maria Sferrazza (Associazione Biorekk,(PD)).