Sono state tre settimane di lavoro intenso e fruttuoso quelle che lo scorso luglio hanno visto duemila studenti e 28 docenti di architettura provenienti da tutti i continenti impegnati a confrontarsi e a proporre soluzioni sulla delicata questione del futuro di Porto Marghera. Ai risultati dei workshop internazionali di architettura “Wave” 2014 dell’Università Iuav di Venezia è dedicata la mostra “Marghera futura 2.0. Idee e progetti per Porto Marghera”.
“I progetti esposti alla mostra – ha esordito Zappalorto – meritano non solo di essere conosciuti ma anche di essere conservati sia come spunti per futuri approfondimenti o tesi di laurea da parte di studenti dello Iuav, sia soprattutto come frutto significativo di un'occasione culturale di respiro internazionale. I giovani progettisti infatti hanno saputo cogliere l'area industriale e storica di Porto Marghera con uno sguardo nuovo, non viziato dagli stereotipi che spesso ad essa vengono associati. Auspico che la mostra possa essere ospitata anche a Marghera, magari proprio nelle zone cui i progetti si riferiscono, per dare a più persone l'opportunità di apprezzarne la ricchezza e l'originalità”.
I progetti elaborati durante i workshop – hanno spiegato Ferlenga e Maffioletti – si sono spinti al di là della dimensione puramente didattica, proponendo soluzioni diverse ma accomunate dal riconoscimento delle grandi potenzialità dell'area, per la sua localizzazione tra acqua e terra, per l’ampiezza dei suoi spazi, per il carattere internazionale di Venezia. La sfida proposta dai progetti è dunque quella di conciliare e valorizzare la vocazione industriale di Porto Marghera, il suo patrimonio storico di archeologia industriale, integrandolo con funzioni urbane nuove, anche turistiche e residenziali.