Il caso emblematico dell’opera dell’artista statunitense Charles Ray, installata a Venezia a Punta della Dogana e poi rimossa, in seguito a numerose polemiche, offrirà l’occasione per approfondire con Chiara Di Stefano, la relazione dei veneziani con l'arte contemporanea e per ripercorrere la cronaca della breve permanenza in laguna del 'Ragazzo con la rana'.
La statua, di proporzioni leggermente superiori a quelle di un giovane uomo, era stata collocata senza nessun basamento per lasciare che il Ragazzo si mescolasse con gli abitanti e i visitatori di quel suggestivo angolo di Venezia in occasione dell’apertura del museo di arte contemporanea di Punta della Dogana.
Ma proprio la sua presenza, considerata troppo scabrosa – per quella nudità puberale esibita – e ingombrante perché inevitabilmente legata ad una guardia che ne verificasse l’incolumità, ha dato vita ad una ridda di polemiche che, nel 2013, ha portato l’amministrazione cittadina a non rinnovare il permesso di occupazione del suolo pubblico e al riposizionamento di un lampione Art Nouveau.
La storia del Ragazzo con la Rana offrirà dunque a Chiara Di Stefano l’occasione per trattare brevemente di alcune opere scultoree che possono essere definite a vario titolo di “Arte Pubblica”, dal caso celebre dei Borghesi di Calais (1889) di Auguste Rodin a quello più recente di Marc Quinn e della sua Allison Lapper Pregnant (2000), che per alcuni mesi ha fronteggiato il Ragazzo con la rana in bacino San Marco, sulla riva opposta dell’Isola di San Giorgio.