Alla Torre di Mestre espongono Lucia Chiavegato e Maurizio Favaretto
L’immagine della donna è sempre stata nel campo dell’arte al centro dell’attenzione degli artisti. Se nelle immagini neolitiche la ieraticità e la forma sono i principali interessi, nelle rappresentazioni contemporanee è la posa e il movimento al centro dello studio e riflessione dell’artista.
In questa mostra , due artisti un uomo e una donna, descrivono la loro visione del mondo femminile partendo da punti di vista diversi:
Maurizio Favaretto con la sua ricerca storica della donna primitiva tramandata come una Grande Dea, regala la visione di femmine neolitiche che l’artista ha ripreso da antichissime statue e trasformato, con una tecnica pittorica mista, in dipinti carichi di forza evocativa e suggestiva.
Lucia Chiavegato blocca, nei suoi dipinti, donne colte in atteggiamenti e momenti di vita. Sono aspetti che possono sfuggire se non vengono subito catturati e fermati con un quadro e che imprigionano idee, attimi, emozioni per evocare il percorso che tutte le donne, in tempi diversi, condividono.
La mostra nella antica Torre, si snoda quindi in una esplorazione fra l’antico e il contemporaneo per fondersi e dare all’osservatore il modo di aggregare la visione della trasformazione del mondo femminile. Solo prima e ora. L’origine e l'attuale. Le conclusioni verranno tratte dallo stesso osservatore confrontandosi con una sintesi riflettente. La donna e l’uomo sono due entità assolutamente diverse ma uguali nella loro indissolubilità e quindi le atmosfere, gli sguardi e la percezione del mondo femmineo devono obbligatoriamente passare attraverso il filtro della cognizione maschile, e palesemente vale anche il contrario cioè il mondo maschile ha bisogno della visione femminile per avere autenticità.