Evento collaterale della 56°Esposizione Internazionale d'Arte 'All the World's Future'.
L’ambizione dell’opera di Fagen e la complessità del suo vocabolario fanno di lui uno degli artisti più autorevoli oggi operanti in Scozia. Egli ricorre a una fascinazione per la poesia, per specifiche forme musicali e per l’artificio teatrale, per mettere a fuoco i concetti di “nazionale”, “sociale” e “politico”. Lavorare con scrittori, registi teatrali, musicisti e compositori gli permette di attingere a competenze, conoscenze e specializzazioni al di fuori delle proprie. In questa nuova opera, i contributi del compositore di musica classica Sally Beamish, del cantante e musicista reggae Ghetto Priest e del produttore musicale Adrian Sherwood vengono chiaramente integrati, ma la responsabilità autoriale di Fagen non viene mai meno, nè risulta scalfita. L’installazione attira lo spettatore in un viaggio, in un percorso coreografato.