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Sapore di Gianni

'Sapore di Gianni', un anno dopo la scomparsa dell’autore, gli appunti di un giornalista sul set di 'Il sapore del grano' il film di Gianni Da Campo del 1986, la prima realizzazione di “mestiere Cinema”.

'Sapore di Gianni' perché la nostalgia è tanta anche se a tratti Gianni Da Campo diventava scostante, scontroso, iperselettivo. Tutto quello che si può lamentare in un uomo o esaltare quando quell’uomo è un intellettuale di prim’ordine sganciato da logiche che non rispondano a cultura e qualità. Perfino la sua morte così repentina e inaspettata a poco più di settant’anni può apparire come uno dei suoi tanti scarti esistenziali che aprivano o chiudevano frequentazioni, amicizie, amori. 'Pagine chiuse', 'La ragazza di passaggio', 'Il sapore del grano': tre film in vent’anni. Piccoli film indipendenti, fatti con due lire, film maledetti ma spesso citati e premiati, summa di meditazioni, approfondimenti e scontri interpersonali, che, partendo da un’autoanalisi spietata, testimoniano l’universalità del dolore e del desiderio. E’ stato quasi un miracolo avviare, nel 1986, la produzione de 'Il sapore del grano', con “la partecipazione straordinaria” di un’attrice come Marina Vlady l’icona femminile di Gianni che ha accettato di lavorare con quasi esordienti. Ma la generosità di Gianni ha contagiato tutti. Cominciando da “mestiere cinema” una srl tutta veneziana appena nata e con la voglia di inseririrsi professionalmente nel cinema: Guido Cerasuolo, Massimo Monico, con Stefano Nicolao ed altri da quel 1986, poi, di strada ne hanno fatta molta, lavorando con le major di tutto il mondo. Mentre Gianni è “tornato a scuola”, dai suoi allievi, ha ripercorso il ventaglio complesso e vario dei suoi interessi. Continuando incessantemente a scrivere quel libro della vita nel quale si continuava a confrontare con Marina. Poi il 6 maggio 2014, un ricovero ospedaliero che finisce con la sua morte. Ad un anno di distanza, Carlo Montanaro amico e sodale “periodico” com’è accaduto a molti che hanno affaticato Gianni o si sono affaticati al suo fianco, ha ritrovato gli articoli scritti durante la lavorazione de IL SAPORE DEL GRANO per LA NUOVA VENEZIA e le foto scattate frettolosamente per illustrarli. E ne è venuto fuori un ricordo, nostalgico: SAPORE DI GIANNI. Con Cerasuolo e Monico. Con tutti quelli che hanno lavorato al film che non ha avuto, dopo la presentazione alla Mostra del Cinema di quell’anno, circolazione. Dal 18 maggio al 28 giugno quelle foto, quelle carte sono esposte alla Fabbrica del vedere. Con due brevi interventi televisivi: uno del 1986 sul set di Mariangela Carone (per RaiTre), insieme all’ultima intervista, fatta nella sua casa con Marina Vlady e concessa in anteprima.

dettagli
Biglietto: ingresso libero
quando
dal 18/05/15 al 28/06/15
DoLuMaMeGiVeSa
Orario: (scegli la data)
dove
Fabbrica del vedere
Cannaregio 3857 – 30121 Venezia
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