Esiste un momento più propizio agli eccessi dell’immaginazione del secolo romantico? Trionfo della rapsodia e della fantasia, il periodo che va dal Primo Impero alla Belle Époque è anche quello delle spedizioni scientifiche e del viaggio di piacere in paesi lontani. La scoperta di nuove culture e di esotici patrimoni folklorici «autentici» fa rinascere in Francia il gusto delle fiabe e delle leggende, e ravviva il ricordo delle storie fantastiche di cui Grimm e Perrault avevano lanciato la moda due secoli prima. Benché reinterpretati con estro di volta in volta, gli spunti narrativi delle fiabe rimangono sostanzialmente invariati: all’oppressione e agli amori contrastati succede la felicità conquistata a prezzo di ardue prove. Da qui l’idea di ricostruire, attraverso lo spettacolo C'era una volta... una sorta di «racconto universale», attingendo ai suoi diversi sviluppi nelle storie di un tempo; il tutto accompagnato da musiche francesi dell’epoca romantica, alternando compositori famosi (Offenbach, Massenet, Debussy) con altri il cui lavoro è oggetto di un crescente interesse (Viardot, Lecocq) o al momento ancora poco conosciuti (Silver, Serpette, Aubert, Isouard).
Spettacolo lirico sulle fiabe all’epoca romantica
Arie e duetti da Massenet, Offenbach, Isouard, Silver, Serpette, Lecocq, Viardot…
Interpreti:
Jodie Devos soprano
Isabelle Druet mezzosoprano
Quatuor Giardini
Arte dell’illusione, terreno d’elezione del meraviglioso, l’opera non poteva ignorare la fiaba. Nell’Ottocento, questa trae ispirazione da Perrault e dai fratelli Grimm (Le Petit Chaperon rouge di Serpette, La Belle au bois dormant di Lecocq, Barbe-Bleue di Offenbach, Cendrillon adattata da Isouard, Massenet e Viardot), così come dall’esotismo delle Mille e una notte (Aladin d’Isouard, Ali Baba di Lecocq). Questi contes lyriques confidano spesso nei vocalizzi pirotecnici delle loro eroine, introducono all’occasione colori arcaicizzanti e privilegiano un tono leggero, non esitando a scivolare nella buffoneria. Possono però guardare anche verso l’inquietante estraneità germanica, come Offenbach nei Contes d’Hoffmann.
Biografia artista:
Jodie Devos, dopo aver vinto il secondo premio al Concorso Reine Elisabeth, partecipa all’Académie dell’Opéra Comique di Parigi. Tra i suoi ruoli si ricordano Serpina (La Serva padrona) e Blondchen (Die Entführung aus dem Serail). Isabelle Druet è stata Révélation classique de l’ADAMi (2007) e Révélation lyrique des Victoires de la Musique (2010). Le due cantanti si esibiranno con il Quatuor Giardini, formazione nata grazie all'affinità di giovani musicisti che, accanto all'esecuzione di brani celebri, riscoprono costantemente pagine meno note, collaborando spesso con il Palazzetto Bru Zane, per il quale hanno interpretato e registrato compositori quali Félicien David, Théodore Dubois e Marie Jaëll.