Negli spazi della storica Aula Magna ai Tolentini, da poco restituita alla comunità Iuav e alla città dopo i lavori di restauro e consolidamento, Iuav inaugura la mostra “Venezia città dell’architettura contemporanea.
Modelli e disegnidalle collezioni dell’Archivio Progetti Iuav”, a cura di Serena Maffioletti, Riccardo Domenichini, Teresita Scalco.
All’apertura della mostra, lunedì 21 settembre alle 12, sono presenti Guido Zucconi, delegato per le Attività culturali ed editoriali Iuav, e Serena Maffioletti, responsabile scientifico dell’Archivio Progetti.
«Apre la mostra un grande modello di Venezia su fondo oro realizzato nel 1961 che, evidenziando quanto fu costruito nei cento anni precedenti per infrastrutturare e industrializzare la città, racconta della sua dinamicità e della sua continua contemporaneità. Da quella “fotografia urbana” si snoda il filo di un racconto che attraverso modelli e disegni di opere realizzate o immaginate narra come Venezia sia un luogo e una materia inesauribile, cangiante e mobile della ricerca architettonica internazionale.
Venezia e la sua scuola di architettura si riflettono l’una nell’altra per la singolare “insularità” che le ha create. Lo Iuav, luogo della ricerca sulla forma urbana e al contempo archivio della sua conservazione, propone attraverso questi materiali un itinerario che svolge il lungo filo della riflessione tra conservazione e innovazione: da Le Corbusier e Wright ai concorsi per luoghi urbani cruciali e spesso ancora irrisolti si palesa uno spazio di riflessione che la ricchezza dell’Archivio Progetti continuerà ad alimentare.
Città dell’architettura antica e della sua conservazione, Venezia è in realtà un inesauribile cantiere di progetti, di opere costruite e immaginate, di riflessioni infinite sulla natura stessa dell’architettura, sui suoi materiali essenziali, la pietra, il legno, il mattone, ma soprattutto la luce e l’acqua, lo spazio pubblico e privato, laico e religioso, costruito e naturale. Forse nessuna città al mondo rappresenta a un così alto livello insieme la ricchezza del suo essere e del suo porsi come origine: così, dietro l’apparente conservazione, la città rinnova sempre se stessa e il suo posto di crocevia mondiale, il suo ruolo di città dell’architettura.
Tratta dall’acqua, più bella e ricca di ogni altra, si offre come un teatro senza tempo al divenire delle arti e dell’architettura.»(Serena Maffioletti)