Monologo teatrale scritto e interpretato da Natalino Balasso
Sulla scena solo un microfono vintage, ancora con il filo, la luce fissa di un occhio di bue e lui, il comico, in piedi, altrimenti non sarebbe uno “stand up”. Non c’è nessun filo conduttore, in compenso c’è tanta comicità, il meglio di 10 anni di Balasso.
Un concentrato di parole senza fronzoli, una carrellata di battute, monologhi tragicomici, modi di dire, ragionamenti sul filo dell’assurdo, riflessioni indignate contro il mondo e interpretazione dei difetti che appartengono a tutti noi. Più di due ore di zapping in puro stile Balasso, concentrato in un’unica performance durante la quale l’attore gioca con i diversi registri linguistici e tutte le varianti della risata.
Un vero tsunami per ridere fino alle lacrime.