Capolavori ritrovati della collezione di Vittorio Cini. Crivelli, Tiziano, Lotto, Canaletto, Guardi, Tiepolo
Apre con uno straordinario omaggio a Vittorio Cini la nuova stagione della Galleria di Palazzo Cini a San Vio, casa-museo, un tempo dimora del grande mecenate, nella quale sono custodite le raccolte di dipinti toscani e ferraresi già nella sua collezione personale. Dall’8 aprile gli spazi del secondo piano vedranno riuniti i più importanti dipinti veneti provenienti dalla sua vastissima collezione - tra cui capolavori di Tiziano, Lotto, Guardi, Canaletto e Tiepolo - opere che sono ora esposte al pubblico per la prima volta assieme.
Il percorso espositivo ideato per l’occasione dall’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, diretto da Luca Massimo Barbero, restituisce, attraverso una trentina di capolavori selezionati, la qualità di una delle raccolte d’arte antica più importanti del secolo scorso e ci permette di conoscere meglio la figura e il gusto di Cini collezionista, che - con l’aiuto di consiglieri illustri come Bernard Berenson, Federico Zeri e Giuseppe Fiocco - si assicurò i nomi più rappresentativi della scuola Veneta, dal Trecento al Settecento.
Al primo piano invece la collezione permanente della Galleria sarà arricchita fino al 6 giugno 2016, da un prestito straordinario nell'ambito dell'iniziativa L'Ospite a Palazzo: la tela di Andrea Mantegna raffigurante L’evangelista Marco, generosamente concessa dallo Städel Museum di Francoforte sul Meno. Il dipinto realizzato con tempera su tela, è stato ricondotto alla primissima attività padovana del giovane Mantegna, in sintonia con quanto egli andava realizzando nella cappella Ovetari nella Chiesa degli Eremitani di Padova tra il 1448 e il 1449, in collaborazione con Nicolò Pizolo.