By Tjaša Čus
La giovane artista slovena Tjaša Čus (Ptuj, 1987), vincitrice del Premio Extempore 2016 di Ptuj con la
mostra personale alla Galleria 3d di Mestre, crea attraverso la progettazione per collages, tagli incisivi
presi dalle riviste patinate di interi volti o solo particolari come un occhio, la bocca o piu
semplicemente scritte o lettere, un dialogo immaginario tra lo spettatore, le forme e i colori tradotto
in pittura.
I frammenti che li compongono, infatti, svelano tutti i conflitti di una visione materiale delle cose,
dell'umanita; una volonta tesa piu che a glorificare, a destrutturare la bellezza ideale.
Tutta la ricerca condotta da Čus, ruota attorno alla donna, individuo che nella collettivita e' reso
margine latente tra la spiritualita e la materialita. Un confine sottile che si insinua tra gli strati della
pelle, nei volti, nelle forme aperte, dinamiche, spesso incomplete o quasi sfuocate rese attraverso
una pittura fatta di pennellate veloci e dalle tonalita calde a cui si contrappongono brevi tratti o
sfondi interi realizzati con le tonalita fredde dei blu, grigi, viola ed indaco .
I lavori presentati per la prima mostra personale in Italia sono di piccolo e grande formato e sono
realizzati ad acrilico su tela. Si contraddistinguono per il continuo sperimentare, ricreare,
riorganizzare, riconfigurando all'infinito nuove e diverse immagini come possibili metafore di stati
emotivi e di situazioni di vita creando un dialogo sospeso e atteso con se stessa ed il mondo
quotidiano circostante.
(estratto dal testo di Marika Vicari, per la mostra Women from the cover, Ptuj, 2014)