Fotografie di Riccardo De Cal
allestimento di Melissa Siben
a cura di Cabiria
Come scrive Borges, il labirinto è “un edificio costruito per confondere gli
uomini”, nel senso che la sua stessa architettura è funzionale a tale fine: generare
confusione e stupore nell'uomo. La tortuosità dei suoi percorsi rinvia
simbolicamente all’insufficienza di uno sguardo meramente razionale sul reale, la
cui consistenza ontologica cela, sotto un’apparente regolarità, significati più
complessi e profondi: chi entra in un labirinto sa che esiste una via d'uscita, ma non
è a conoscenza di quale delle molte vie che gli si aprono innanzi di volta in volta vi
conduca. Procede a tentoni. Quando si raggiunge un cul de sac, non rimane che
tornare indietro e prendere un’altra via. Talora, proprio quando sembra di essere più
vicini alla meta, se ne è più lontani, e basta un passo falso per tornare al punto di
partenza.
Tale è la città di Venezia, legata indissolubilmente all’immagine del “labirinto
acquatico”, rappresentato nel libro alchemico “Hypnerotomachia Poliphili”,
conservato presso la Biblioteca Marciana, libro che sta alla base delle scienze
orientali acquisite e studiate nell’occidente.
Città-architettura interamente e più di tutte le altre, artificiale, poichè fortemente
voluta e costruita dall’uomo su di un ambiente ostile, vuole in questa mostra essere
rappresentata nella moderna e minimale forma-struttura di un labirinto “esploso”
nelle tre dimensioni, in cui le immagini rappresentano tappe di un percorso
apparentemente aperto, ma sul quale “incombe” un dedalo di possibili alternative.
INFO
Parallelamente a Biennale Architettura 2016, viene organizzata negli spazi
della Querini Stampalia una mostra fotografica su alcune architetture veneziane,
con fotografie scattate dal regista e fotografo Riccardo De Cal.
Le venti fotografie, organizzate nell’allestimento ideato da Melissa Siben,
sono in parte tratte dal libro “Dream of Venice – Architecture” dell’editore
americano JoAnn Locktov – BFP Publications, per il quale Riccardo De Cal ha
curato la parte fotografica.
Il libro raccoglie testi scritti per l’occasione dai più importanti architetti, storici,
teorici dell’architettura, critici e designers contemporanei, che si sono confrontati in
vario modo con la città di Venezia (Tadao Ando, Enrico Baleri, James Biber,
Randy Bosch, Mario Botta, Constantin Boym, Louise Braverman, Vincenzo
Casali, Francesco Da Mosto, Cynthia Davidson, Michele De Lucchi,
Massimiliano Fuksas, Jonathan Glancey, Richard Goy, Frank Harmon, Guy
Horton, Michael Johnson, Shun Kanda, Max Levy, Juergen Mayer H., Robert
McCarter, William Menking, Richard Murphy, Louise Noelle, Dial Parrott,
Valeriano Pastor, Guido Pietropoli, Carlo Ratti, Witold Rybczynski, Anne-Catrin
Schultz, Annabelle Selldorf, TAMassociati, Michael Welton, Thomas Woltz,
Diana Yakeley, Rocco Yim).
Il libro, distribuito da maggio 2016 in ambito internazionale, e che in questa
occasione costituisce il catalogo della mostra, ha già ricevuto ottime recensioni da
prestigiose riviste internazionali, come la statunitense Interior Design (numero di
aprile 2016).