conferenze e convegni
Demografia mondiale e sostenibilità mondiale

Saremo troppi (Sud del mondo)? O troppo pochi e vecchi (Paesi ricchi)?

Squilibri demografici, diseguaglianze socio-economiche, crisi del welfare, migrazioni internazionali …

Gli Archivi della Sostenibilità dell’ Università Ca' Foscari Venezia, con il coordinamento scientifico di Giorgio Conti e in collaborazione con il Comune di Venezia, Attività e Produzioni Culturali, Save The Children Italia onlus, Scuola di Dottorato, IUAV, Istituto Universitario di Architettura Venezia hanno organizzato un Incontro sulla Sostenibilità: DEMOGRAFIA MONDIALE E SOSTENIBILITA’ GLOBALE. Saremo troppi (Sud del mondo)? O troppo pochi e vecchi (Paesi ricchi)?Squilibri demografici, diseguaglianze socio-economiche, crisi del welfare, migrazioni internazionali, presso il Centro culturale Candiani di Mestre, per venerdì 24 giugno 2016 h. 17.30. Durante l’incontro ci sarà la presentazione: Every One, La campagna globale per dire basta alla mortalità infantile. a cura di Save the Children Gli amortali. Welfare, società e salute di fronte alla sfida dell’invecchiamento (Ediesse editore, 2015) di Carlo Gnetti Parteciperanno all’incontro: Renzo Derosas, Dipartimento di Economia, Università Ca‘ Foscari Venezia Claudio Tesauro, Presidente Save the Children Italia Benno Albrecht, Direttore Scuola di Dottorato, IUAV, Istituto Universitario di Architettura Venezia, Carlo Gnetti, Scrittore-giornalista, Roma Dibattito pubblico Ingresso libero www. unive.it/arcsos Demografia mondiale e sostenibilità globale Allarme demografico? Le sfide per la sostenibilità:come combattere invecchiamento e spopolamento nei paesi ricchi, come superare la “trappola maltusiana” nel Sud del mondo? Quando soffia il vento del cambiamento, alcuni costruiscono dei ripari e altri costruiscono dei mulini a vento. Proverbio cinese 'Stiamo diventando troppi o troppo pochi?' Questa domanda assilla l’Occidente da quattro secoli e le risposte sono state o apocalittiche o profetiche, coinvolgendo per S. Guarracino (Allarme demografico. Sovrapopolazione e spopolamento dal XVII al XXI secolo, Il Saggiatore, 2016) celebri pensatori come Montesquieu, Malthus, Marx, Mill, Darwin, J. London e A. Huxley. I loro “ pensieri strategici ” su come affrontare i trend demografici hanno influenzato–modificato immaginari collettivi e artistici, scenari religiosi e politici. Che cosa succederà nel 2050? L’Italia con il suo progressivo declino demografico, al pari della Germania, dovrà affrontare seri problemi riferiti all’occupazione e al welfare. Al contrario in alcuni dei paesi del Sud del Mondo (ad es. Africa sub sahariana), la popolazione raddoppierà o triplicherà. Per M. Livi Bacci (Il pianeta stretto, Mulino ed., 2015) saranno le nelle aree più deprivate in grado di affrontare il problema della “trappola malthusiana”? Dove lo sviluppo non decolla perché il ciclo tra miseria, denutrizione, sopravvivenza precaria, ma alta fecondità e incremento della popolazione si auto-riproduce in modo negativo, alimentando anche potenziali e imponenti flussi migratori. Questi temi dovrebbero essere prioritari per definire l’agenda delle priorità inerenti alla sostenibilità declinata a livello globale. Renzo Derosas, Dipartimento di Economia, Università Ca‘ Foscari Venezia nel suo intervento si occuperà della relazione dinamica tra demografia storica e strutture sociali, nonché delle sfide strategiche poste dai nuovi trend demografici. Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children Italia Onlus, porrà l’attenzione sul ruolo che hanno alcune campagne globali per dire basta alla mortalità infantile, fondamentali per sconfiggere” la trappola maltusiana” che attanaglia il Sud del Mondo. Benno Albrecht, Direttore Scuola di Dottorato, IUAV, Istituto Universitario di Architettura Venezia, per la Triennale di Milano” (2014) ha curato una mostra e il catalogo (2014): “Africa Big Change Big Chance”. Emergeva un’analisi documentata e prospettica: ”La sfida che abbiamo davanti in Africa riguarda il controllo dei grandi numeri, di persone, di pressione dell’urbanizzazione, e la possibilità legata al controllo della grande dimensione, sia questa urbana sia territoriale.” Carlo Gnetti, scrittore-giornalista, ha scritto Gli amortali. Welfare, società e salute di fronte alla sfida dell’invecchiamento (Ediesse editore, 2015) dove affronta la questione dell’invecchiamento dal punto di vista demografico, economico, sociale, medico e genetico, con particolare riguardo alle conseguenze sugli attuali sistemi previdenziali, all’impatto dell’immigrazione, alla nuova distribuzione mondiale della popolazione e alle relative ripercussioni di tipo politico. Le strategie per affrontare i deficit demografici negativi e quelli positivi planetari potrebbero rappresentare anche inedite opportunità per rivedere l’attuale modello di sviluppo globalizzato, per inventarsi nuove “forme di vita” bio-regionali e interculturali, un incitamento a progettare una civiltà della Sostenibilità integrata e interconnessa a livello mondiale. Giorgio Conti RELATORI E RICERCHE RENZO DEROSAS Renzo Derosas ha conseguito la laurea in lettere presso l'Università Ca' Foscari di Venezia, dove è attualmente professore associato di Storia moderna; è stato Jean Monnet Fellow presso l'Istituto Universitario Europeo e By-Fellow al Churchill College di Cambridge (UK); visiting scholar alla University of California, Los Angeles, e al Cambridge Group for the History of Population and Social Structure, Cambridge (UK); visiting professor alla Venice International University, alla Keio University di Tokyo, alla Brown University (Usa), alla University of Cambridge (UK). Nelle sue ricerche ha affrontato sia diverse questioni di storia economica e sociale in ambito moderno e contemporaneo sia aspetti metodologici riguardanti in particolare l'applicazione dell'informatica e della statistica alla ricerca storica. Attualmente si occupa soprattutto di demografia storica e contemporanea, con particolare attenzione alle interazioni tra le dimensioni individuale, familiare e sociale dei fenomeni demografici. Ha in corso di conclusione uno studio sui rapporti tra istruzione femminile, religione e fecondità nei paesi dell’Africa sub-sahariana. Partecipa all'EurAsian Project on Population and Family History, una ricerca multidisciplinare comparata su diversi sistemi demografici e sociali, che coinvolge numerosi studiosi europei, asiatici, americani; è stato inoltre membro del comitato scientifico del network dell'European Science Foundation su Household and Community Dynamics: an EurAsian Approach to Mobility in Past Societies. E' membro del Scientific Advisory Board di Historical Life Course Studies, e referee di importanti riviste come Population Studies, International Journal of Epidemiology, European Journal of Population, Population and Environment.

RENZO DEROSAS Abstract Secondo i calcoli di Allievi e Dalla Zuanna, nei prossimi vent’anni dovranno entrare in Italia 325.000 potenziali lavoratori per mantenere costante la popolazione in età lavorativa. Nel frattempo quella in età non lavorativa – gli anziani, non i bambini, purtroppo – continuerà a crescere in modo inarrestabile. Gli imponenti flussi migratori che investono l’Italia, fatti perlopiù di giovani, dovrebbero costituire un’opportunità irrinunciabile per il nostro paese, ma sono visti come una inevitabile iattura o addirittura un’inaccettabile minaccia nella narrazione quotidiana. Piuttosto che pensare a seri piani di accoglienza e integrazione, c’è chi propone di bombardare i barconi che trasportano gli infelici che potrebbero aiutarci a sostenere il welfare nazionale ai livelli attuali. Denatalità dei paesi ricchi e fecondità elevata di quelli poveri sono entrambi fenomeni demografici, ma la demografia è una dimensione spesso trascurata, se non del tutto ignorata, nei dibattiti politici ed economici. Eppure, i problemi che attanagliano il mondo moderno, la perdurante depressione economica, l’inarrestabile degrado ambientale, il dramma delle guerre in corso, perfino il terrorismo diffuso, hanno chiare radici demografiche: non possiamo comprenderne appieno le ragioni se non cogliamo i fattori demografici da cui scaturiscono. Tanto meno possiamo pensare di porvi rimedio se non attraverso politiche che riescano ad incidere efficacemente su di essi. Purtroppo i comportamenti demografici non si prestano ad essere governati facilmente, e richiedono comunque tempi lunghi per essere modificati. Interventi occasionali dettati dall’opportunità politica servono a poco o nulla. D’altro canto, anche dove regimi autoritari riescono a imporre misure draconiane e prolungate – si pensi alla one-child policy cinese – si è raggiunto l’obiettivo solo a prezzo di gravi squilibri in gran parte imprevisti. In questo intervento verranno delineati i maggiori processi demografici a livello globale, ponendoli in una prospettiva storica di lunghissimo, medio, e breve periodo. Fin dai suoi inizi, la storia umana è stata dominata, dal rapporto tra popolazione e risorse. Per decine di migliaia di anni, questo rapporto è stato mantenuto in equilibrio attraverso una crescita demografica quasi nulla. È solo da 200 anni circa che questo equilibrio si è rotto, e la popolazione mondiale è entrata in una lunga fase di transizione che l’ha portata a crescere in modo vetiginoso. Mentre i paesi più ricchi hanno trovato un loro equilibrio, tornando a ritmi di sviluppo estremamente bassi, quelli più poveri continuano a crescere in modo incontrollabile, compromettendo qualsiasi speranza di crescita economica. Ma anche la situazione dei paesi più affluenti non è del tutto rosea, e il peso crescente delle fasce improduttive deprime l’attività economica e rende il welfare pubblico sempre meno sostenibile. Il mondo moderno è dominato da gravissimi squilibri, internazionali e interni. Si calcola che questa fase di transizione finirà verso il 2100, quando la popolazione mondiale toccherà gli 11 miliardi. Come arriveremo a questa dimensione, nessuno può ancora dirlo. SAVE THE CHILDREN Da quasi 100 anni al fianco dei bambini

Save the Children nasce il 19 maggio del 1919 a Londra per opera di una donna audace e coraggiosa - Englentyne Jebb - in grado di anticipare il concetto, rivoluzionario per l’epoca, che anche i bambini fossero titolari di diritti. Oggi Save the Children è la più grande organizzazione internazionale indipendente che lavora per migliorare concretamente la vita dei bambini in Italia e nel mondo e ed è operativa in oltre 120 paesi con una rete di 30 organizzazioni nazionali, uno staff di circa 25 mila persone e una struttura internazionale, Save the Children International, ONG (Organizzazione non governativa) con status consultivo presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC). Save the Children, che nel 2015 ha raggiunto con i suoi interventi più di 55 milioni di bambini tra i più vulnerabili del mondo, realizza, in stretto contatto con le comunità locali, programmi di medio-lungo termine e interviene in situazioni di emergenza causate da conflitti o catastrofi naturali. Fa inoltre pressione su governi e istituzioni nazionali e internazionali per migliorare le condizioni di vita dei bambini. Tra gli ambiti di intervento: educazione, risposta alle emergenze, salute, protezione dall’abuso e sfruttamento, sviluppo economico e sicurezza alimentare, diritti e partecipazione dei bambini/e e dei giovani. Save the Children adotta un approccio che si fonda sulla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, ratificata dall’Italia nel 1991, per pianificare, gestire, realizzare, monitorare e valutare tutti i programmi sviluppati.

SAVE THE CHILDREN ITALIA

Il primo intervento di Save the Children in Italia risale al 1947 quando l’organizzazione soccorre i bambini ridotti alla fame dalla guerra. Porterà poi aiuti agli alluvionati del Polesine e successivamente alle popolazioni colpite dal terremoto in Irpinia e in tutti le tragedie che hanno colpito il nostro paese. Alla fine del 1998 nasce ufficialmente Save the Children Italia, una Onlus (Organizzazione non lucrativa di utilità sociale) e Ong (Organizzazione non governativa) riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri. Save the Children Italia, che nel 2015 ha raggiunto quasi 4 milioni di beneficiari in Italia e in altri paesi del mondo, realizzando interventi e progetti in diversi ambiti di attività tra cui quelli relativi a: • Educazione • Salute e nutrizione • Contrasto alla povertà e sicurezza alimentare • Risposta alle emergenze domestiche e internazionali • Protezione: tutela e promozione dei diritti dei minori migranti, protezione delle vittime di tratta; • Contrasto alla povertà educativa • Contrasto alla dispersione scolastica • Prevenzione e contrasto dello sfruttamento sessuale dei minori a mezzo Internet (pedo-pornografia online), promozione dell’uso consapevole delle nuove tecnologie fra bambini e adolescenti e contrasto al cyber-bullismo • Promozione dei corretti stili di vita per i minori; • Sostegno a mamme e neonati fin dai primi mesi di vita • Attività di advocacy e monitoraggio sull’attuazione della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Italia Nel 2015, Save the Children Italia ha raccolto 80,4 milioni di Euro e – compresi i progetti italiani - sta sostenendo e finanziando 182 progetti raggiungendo quasi 4 milioni di beneficiari in 55 paesi nelle seguenti aree del mondo: Nord Africa e Medio Oriente, Africa Subsahariana, Asia e Pacifico, Centro e Sud America, Sud Est Europa e Italia.

BENNO ALBRECHT Benno Albrecht è professore ordinario di composizione architettonica e urbana e direttore della Scuola di dottorato all’Università Iuav di Venezia. Ha ricevuto premi d’architettura per i suoi progetti ed edifici realizzati, ha vinto concorsi di progettazione ed i suoi progetti sono stati esposti in mostre in Italia e all’estero. Ha tenuto lezioni e seminari in varie università e istituti italiani, in Europa e in Indonesia, Argentina, Vietnam, Cina, Giappone, Colombia, Perù. È autore di saggi e di volumi sulla sostenibilità in architettura come “Conservare il futuro”, “Il pensiero della sostenibilità in architettura” e “Africa Sustainable Future”. Ha pubblicato con Leonardo Benevolo “Le origini dell'architettura” e “I confini del paesaggio umano”. Ha curato mostre per la Triennale di Milano come “Esportare il centro storico”, con Anna Magrin, “Africa Big Change Big Chance” e una sezione de “L'architettura del mondo”, con Alberto Ferlenga e Marco Biraghi, e i rispettivi cataloghi.

BENNO ALBRECHT ABSTRACT Il pianeta si sta trasformando. Le dinamiche legate al cambiamento climatico disegnano nuove impreviste geografie, e la scarsità, di risorse fossili e naturali, mostra nuove terre da saccheggiare e sfruttare. La gigantesca pressione antropica cui è sottoposto il mondo è dotata anche di un’immensa potenzialità tecnica e la condizione demografica, in impetuoso aumento, porta inevitabilmente verso l’urbanizzazione totale. La globalizzazione dell’economia e del pensiero mostra la crisi di ogni forma di ripiegamento verso localismi regressivi. Il futuro del pianeta è legato alle capacità di controllo delle grandi trasformazioni che per la maggior parte si svolgeranno in Africa. Guardare alle grandi trasformazioni del territorio significa presentare il luogo in cui stanno sviluppandosi alcuni dei fenomeni più interessanti di questi ultimi anni. CARLO GNETTI ha lavorato come giornalista nella redazione del settimanale della Cgil Rassegna Sindacale. Ha scritto diversi saggi su temi di carattere sociale per quotidiani e riviste e si è sempre occupato di questioni legate alla sanità nazionale e internazionale. Per lavoro ha compiuto diversi viaggi all’estero, approfondendo in particolare le tematiche europee e i risvolti delle trasformazioni avvenute a partire dal 1989. È stato più volte in Russia, Polonia, Cecoslovacchia (poi nella Repubblica Ceca), nei paesi Balcanici compresa l’Albania, in Medio Oriente e in tutte le capitali europee. Nel 1994 è stato Osservatore in Sudafrica durante le prime elezioni libere per conto delle Nazioni Unite. Ha organizzato e coordinato un convegno su «Il giornalismo indipendente in Bosnia Erzegovina», finanziato dalla Commissione Europea, che si è tenuto a Sarajevo nel dicembre 1996. Per Ediesse ha pubblicato Gli amortali (2015) e Il bambino con le braccia larghe (2010). Per Feltrinelli Aids: lo scandalo del vaccino italiano (2012).

CARLO GNETTI ABSTRACT

Negli ultimi 170 anni l’aspettativa di vita nei paesi industrializzati è cresciuta di 2,5 anni per decade, vale a dire di circa 6 ore al giorno. Se il trend continuerà, oltre metà dei nati dal 2000 in poi arriverà sino ai 100 anni. Ma i bambini di oggi potrebbero arrivare fino a 142. Tutto ciò produce effetti dirompenti: aumento della spesa sanitaria per malattie legate alla vecchiaia, oneri crescenti sulla previdenza pubblica, incrinatura del patto intergenerazionale che ha consentito finora al sistema di sopravvivere, cambiamento dei paradigmi sociali e culturali. Come stanno intervenendo i responsabili politici nazionali ed europei per fare fronte al fenomeno? E’ possibile salvaguardare il nostro sistema di welfare ponendo rimedio agli squilibri? E in che modo le dinamiche della popolazione a livello mondiale – con particolare riferimento all’immigrazione – influiscono su questo scenario?

Carlo Gnetti GLI AMORTALI Welfare, società e salute di fronte alla sfida dell’invecchiamento Ediesse Editore, 2015

Sindrome dell’immortalità, mito dell’eterna giovinezza. In questo e in altri modi è stato definito il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione legato all’aumento delle aspettative di vita, un fenomeno su scala mondiale che è destinato a cambiare la geografia politica e sociale del pianeta. Il libro affronta il tema da diversi punti di vista: demografico, economico, sociale, medico e genetico, senza trascurare gli aspetti legati all’etica, al costume e alla vita quotidiana. Il tutto è trattato in modo divulgativo, corredando le informazioni sul fenomeno nel mondo, in Europa e in Italia con una serie di dati aggiornati. Completano il volume tre appendici. La prima è dedicata alla Germania, uno dei paesi più interessati dal fenomeno dell’invecchiamento. La seconda affronta in particolare le questioni legate alla medicina per gli anziani e agli interrogativi etici connessi. La terza è dedicata a una delle malattie tipiche della vecchiaia, l’Alzheimer, che colpisce fasce crescenti della popolazione in tutto il mondo.

dettagli
Biglietto: entrata libera- free entry
quando
DoLuMaMeGiVeSa
Orario: (scegli la data)
dove
Centro Culturale Candiani
Piazzale Candiani 7 - Mestre (VE)
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