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Adivasi

Mostra temporanea di arte e manufatti tradizionali dell’India tribale Rathva, Rabari (Gujarat, Rajasthan); Toda (Tamil Nadu) A cura di Roberta Ceolin con la partecipazione di Stefano Beggiora e Laura Tenti

Durante la mostra sono previsti due incontri:

giovedì 15 settembre alle ore 17.30 in occasione del Vernissage I miti della creazione delle tribù Rathva e Rabari con Roberta Ceolin e introduzione di Stefano Beggiora

giovedì 22 Settembre alle ore 17.00 Mito, archeologia e fascinazione: cultura materiale e immateriale dei Toda con Laura Tenti

Con il termine adivasi, ovvero ‘aborigeni’ - coloro che ab origine abitarono il Subcontinente indiano – s’intendono oggi le minoranze etniche tribali dell’India. Si tratta di un caleidoscopio di culture, lingue, tradizioni che hanno attraversato la storia di questo meraviglioso e millenario paese, ma che molto spesso sono state ingiustamente relegate ai margini della società. Del resto il governo indiano definisce le Scheduled Tribes in base non solo alle caratteristiche di una religiosità e cultura distintive, ma anche a seguito di generali condizioni d’arretratezza e di un relativo isolamento geografico. Sono quelle comunità che ancora oggi vivono nel folto della giungla indiana e nelle remote vallate dell’Himalaya, grazie alla pastorizia e a tecniche per certi versi arcaiche d’agricoltura, tanto che fra esse si annoverano gli ultimissimi gruppi nomadi e di cacciatori e raccoglitori. Secondo il Census of India del 2011, l’ultima grande operazione di censimento della nazione, queste comunità rappresenterebbero ben l’8,6% della popolazione totale, quindi oltre cento milioni di persone, suddivise in più di seicento tribù, con innumerevoli sottogruppi locali. In epoca contemporanea gli adivasi hanno adottato processi d’adattamento diversificati rispetto alla modernità, in particolare coloro che risiedono vicini ad aree urbane o suburbane. Ma i tratti peculiari dell’arte, del folklore, dell’artigianato locali stanno oggi coagulando attorno a queste comunità un fiero senso d’identità che resiste alle più globali tendenze verso l’omologazione. Quella che è definita ‘la conoscenza indigena della foresta’ e lo sciamanismo che ancora si ritrova presso molti gruppi, rivelano il sapore di un mondo antico, di tradizioni orali tramandate di generazione in generazione, vissute attraverso uno stile di vita fragile, in costante rapporto con la natura e il territorio circostante. Questa cultura è oggi considerata patrimonio dell’umanità. Per quanto tecnicamente non proprio tutte le comunità tribali possano essere considerate originarie del Subcontinente tout court, in virtù di antiche o recenti migrazioni o perché la loro genesi si perde nel passato della storia dell’India, il termine adivasi incarna oggi il concetto di indigeno nonché la fierezza di un’identità distintiva La Mostra propone dunque un viaggio presso tre di queste etnie, poste quasi agli antipodi dell’India (Rathva e Rabari del Gujarat e Rajasthan e Toda del Tamil Nadu) tramite fotografie, dipinti, espressioni diverse dell’arte adivasi provenienti dalla ricca collezione di Roberta Ceolin. Le immagini, momenti di magia realmente vissuti, fermano il tempo di questo straordinario mondo. E attraverso le loro suggestioni sembrano raccontare il non detto, mostrando persino ciò che a prima vista appare non visibile.

dettagli
Biglietto: entrata libera- free entry
quando
dal 15/09/16 al 09/10/16
DoLuMaMeGiVeSa
Orario: (scegli la data)
dove
CFZ Cultural Flow Zone - Ca' Foscari Zattere
Zattere, Dorsoduro 1392 - 30123 Venezia
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