Evento Collaterale della 57. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia
All’Espace Louis Vuitton Venezia apertura della nuova mostra, tributo all’artista francese
Pierre Huyghe. Come parte della 57. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, la mostra
“Pierre Huyghe” fa parte della serie di eventi organizzati dalla Fondation Louis Vuitton all’interno del programma
«Beyond the Walls», che dà vita a mostre inedite esponendo opere della collezione presso gli Espace Culturel
Louis Vuitton di Tokyo, Monaco di Baviera, Pechino e Venezia, portando a termine così l’intento della Fondation
di realizzare progetti internazionali e renderli accessibili a un pubblico più vasto.
A partire dalla fine degli anni ‘80 Pierre Huyghe segue un percorso profondamente personale, polisemantico
e ibrido, in continua evoluzione, che fa riferimento soprattutto al cinema, alla fantascienza, alla musica, alla
scienza e all’archeologia e che si esprime attraverso film, installazioni, performance, fotografia e disegno.
L’esposizione è per l’artista, il mezzo per esprimere ogni volta un nuovo modo di presentare, in un «format»
costantemente ridefinito e rinnovato. Permettere ai visitatori di uscire da un punto di vista «antropocentrico»
e interrogarsi sul proprio rapporto con il mondo invisibile, animale, vegetale e minerale, in un ambiente minaccioso,
seguendo un processo di decostruzione e ricostruzione della percezione, sia visiva che fisica.
Per la mostra Pierre Huyghe, la Fondation Louis Vuitton presenterà tre opere appartenenti alla collezione,
e porterà il visitatore in un’atmosfera narrativa di illusione e memoria sfuggente: A Journey That Wasn’t (2005),
Creature (2005-2011) e Silence Score (1997).
La selezione e la presentazione senza precedenti di queste opere sono stati raggiunti grazie ad una stretta
collaborazione con l’artista, che le ha scelte tra quelle già parte della collezione: Les Grands Ensembles
(1994-2001); L’Expédition Scintillante Acte II (2002); Streamside Day (2003); Mediation Hall, The Land,
Model (2003-2008); I do not own 4’33” (2006); The Host and the Cloud (2009-2010); Untilled (Liegender
Frauenakt) (2012); A Way in Untilled (2012); Untitled (Human Mask) (2014); Cambrian Explosion 9 (2014).
La mostra, in cui le opere d’arte rispondono le une alle altre, si articola intorno a A Journey that wasn’t (2005).
Il film è frutto di una spedizione fatta in compagnia di scienziati e artisti in Antartide, a bordo dell’antico veliero
Tara dell’esploratore Jean-Louis Etienne, alla ricerca di una nuova isola, creata dallo scioglimento dei ghiacci
dove ipoteticamente vive un pinguino albino, vicino a una colonia di suoi simili. Il progetto si articola in due parti:
la spedizione stessa e la traduzione in suoni della topografia dell’isola. Ciò dà luogo a uno spartito musicale
interpretato dall’orchestra sinfonica sulla pista di pattinaggio al Central Park di New York.
Il film immerge lo spettatore, affascinato, in due universi agli antipodi: quello della natura ancora vergine
e protettiva e quello di una società urbanizzata e spettacolare.
PIERRE HUYGHE
10.05.2017 26.11.2017
Reincarnazione dell’uccello solitario e complemento poetico del film, Creature (2005-2011), è un piccolo
pinguino sonoro in fibra di vetro e pelliccia sintetica e secondo Pierre Huyghe: «un’intuizione unica, lontana,
in un luogo irragiungibile dove esso stesso sparisce, lasciando spazio al contesto».
Si integra nell’atmosfera irreale e musicale del film e nella destabilizzazione delle abitudini percettive, Silence
Score, (1997). I quattro spartiti sono la trascrizione di Pierre Huyghe, grazie ad un programma informatico, dei
suoni impercettibili dell’opera di John Cage 4’33” (Silence) registrata nel 1952. Il concetto alla base dell’opera
di John Cage era di far «suonare» da un musicista, a partire da uno spartito senza note, qualche minuto
di silenzio, per lasciare solamente udibili i suoni dello spazio circostante.
L’artista
Pierre Huyghe è nato nel 1962. Ha frequentato la Scuola Nazionale di Arti Decorative a Parigi.
Le sue mostre personali sono state ospitate da numerosi musei di fama internazionale, tra i quali Metropolitan
Museum of Art di New York (2015), il County Museum of Art di Los Angeles (2014), il Ludwig Museum di Colonia
(2014), il Centre Pompidou di Parigi (2013). Ha inoltre partecipato a molte manifestazioni internazionali d’arte, tra
le quali dOCUMENTA (13) (2012). Ha ricevuto nel 2002 il premio Hugo Boss e nel 2001 il premio speciale della
giuria alla Biennale di Venezia, durante la quale aveva rappresentato la Francia.
La Fondation Louis Vuitton
La Fondation Louis Vuitton è un’istituzione dedicata esclusivamente all’arte e agli artisti contemporanei, oltre che
alle opere del XX secolo, in cui le loro ispirazioni possono essere identificate. La collezione della Fondation
e le mostre che organizza hanno l’intento di coinvolgere un vasto pubblico. L’edificio creato dall’architetto
Frank Gehry costituisce la dichiarazione artistica fondamentale dalla Fondation, ed è già riconosciuto come un
esempio emblematico dell’Architettura del XXI secolo. La Fondation Louis Vuitton ha accolto più di un milione
di visitatori provenienti dalla Francia e da tutto il mondo fin dalla sua apertura nell’ottobre 2014. A conferma
di questo riconoscimento internazionale, e dell’impegno artistico della Fondation, la mostra Icons of Modern
Art, The Collection Shchukin (ottobre 2016- marzo 2017) ha segnato il record di 1,2 milioni di visitatori.
Dalla sua apertura a Parigi, la Fondation Louis Vuitton ha annunciato che si sarebbe impegnata in iniziative
internazionali, sia presso la Fondation, sia in collaborazione con istituzioni pubbliche e private, comprese le
altre fondazioni e musei. La Fondation è anche responsabile della direzione artistica di uno specifico programma
intitolato «Beyond the walls», all’interno dei suoi spazi culturali a Monaco di Baviera, Venezia, Pechino e Tokyo,
dedicati esclusivamente alle mostre di opere della collezione. Le mostre organizzate sono aperte al pubblico,
e i programmi sono promossi attraverso specifiche attività di comunicazione culturale