musica
Barabau di Vittorio Rieti e L’aumento di Luciano Chailly

Il dittico composto dalla suite orchestrale dal balletto Barabau di Vittorio Rieti e dalla prima esecuzione assoluta in forma scenica dell’Aumento di Luciano Chailly è la nuova produzione lirica dedicata prevalentemente al pubblico dei giovani e delle scuole, realizzata dalla Fondazione Teatro La Fenice in collaborazione con il Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia. In programma al Teatro Malibran il 25 e 26 maggio 2017 alle ore 11.00 per le scuole, e aperto al pubblico nella terza e ultima recita di sabato 27 maggio alle ore 19.00, il nuovo spettacolo è firmato per la regia da Davide Garattini Raimondi, per la coreografia da Barbara Palumbo (che è anche assistente regista), per le scene da Paolo Vitale e per i costumi da Giada Masi. La parte musicale è affidata alla cura di Maurizio Dini Ciacci alla guida dell’Orchestra del Conservatorio Benedetto Marcello.

Vittorio Rieti (1898-1994) è un compositore più conosciuto e amato all’estero che in Italia. Di origini ebree, visse i momenti più drammatici della persecuzione razziale, prima di riuscire a trasferirsi in America, dove diventò presto stimato insegnante nei più importanti conservatori del Paese. Cominciò nel 1923 a comporre Barabau, un balletto per certi aspetti profetico: il protagonista, il contadino Barabau, dà una festa nel suo orto, ma viene assalito da un manipolo di soldati che saccheggiano e devastano ogni cosa. Al malcapitato non resta altro che morire salvo poi resuscitare dopo il corteo funebre, quando finalmente gli sgherri si sono allontanati dalla sua terra. Le musiche di questo breve e grottesco racconto incontrarono il favore di Sergej Djagilev che – come raccontò lo stesso musicista – «per la prima volta nella storia dei Ballets Russes le aveva accettate senza essere stato lui ad averle commissionate direttamente».

L’aumento è un’opera da camera in un atto del compositore ferrarese Luciano Chailly (1920-2002), basata su un testo di Dino Buzzati (1906-1972) del 1962. Dopo Drammatica fine di un noto musicista (1955), Il mantello (1960) ed Era proibito (1963) – solo per citare i titoli più noti della loro proficua collaborazione – Chailly musicò questo testo, di getto, solo nel 1995, molti anni dopo la morte dello scrittore. Ma neanche lui ebbe modo di assistere alla prima rappresentazione che si svolse, in forma concertante, all’Auditorium laVerdi di Milano il 14 ottobre 2006, in occasione delle celebrazioni per il centenario della nascita di Buzzati. La tematica, fortemente buzzatiana, riguarda una richiesta di aumento di stipendio, che Gustavo, uno dei protagonisti, chiede al suo superiore, essendo venuto a conoscenza che un suo sottoposto guadagna più di lui. Il risultato, surreale, è che il povero Gustavo si felicita di una riduzione della paga, magistralmente abbindolato dal proprio direttore generale.

«A un primo sguardo – dichiara il regista Davide Garattini Raimondi – questi due titoli sembrano non avere nulla in comune, se non quello di essere stati creati nel Novecento. Ci si è posti quindi una domanda: è possibile unirli? È possibile, da questi due lavori, cercare e lanciare un messaggio per i giovani d’oggi? Ecco forse proprio perché si tratta di due titoli del Novecento il lavoro è molto più vicino alle nostre tematiche, anche se in realtà quello che emerge dal testo che sia musicale che sia il libretto, è quello di un mondo dove il sopruso è all’ordine del giorno e dove l’umanità sembra quasi dividersi in due categorie i lupi e le pecore. Ma chi sono i lupi e chi sono le pecore, come possiamo riconoscerli?»

dettagli
Biglietto: Consulta il sito del Teatro La Fenice
quando
dal 25/05/17 al 27/05/17
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Orario: (scegli la data)
dove
Teatro Malibran
Cannaregio 5873 - 30121 Venezia
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