Lost in Tngri (Lost in Heaven)
Commissario: Munkh-Orgil Tsend, Minister of Foreign Affairs. Curatore: Dalkh-Ochir Yondonjunai. Espositori: Chimeddorj Shagdarjav, Enkhtaivan Ochirbat, Munkhbolor Ganbold, Bolortuvshin Jargalsaikhan, Davaajargal Tsaschikher.
Dopo la sua prima apparizione nel 2015, la Mongolia partecipa per la seconda volta alla
Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia. Su incaricato del Ministero degli Affari Esteri, il Padiglione Nazionale della Mongolia presenta Lost in Tngri (Lost in Heaven), con la partecipazione di 5 artisti che esplorano le urgenze della società contemporanea Mongola.
Il paese è a un bivio tra la sua identità come nazione nomade con un importante storia di Sciamanismo e Buddismo e la nuova realtà economica della globalizzazione dove l’utilizzo delle risorse naturali minaccia la sua esistenza. La tradizione della pastorizia attraversa vasti e splendidi terreni con un’esistenza collegata alla natura e alla stirpe dove il mondo spirituale è visto da molti come il paradiso. L’opportunità economica creata dopo il collasso del sistema socialista nel 1990, ha aperto le porte ad un nuovo paradiso per molti abitanti della
Mongolia. Le miniere, le costruzioni, il cashmere ed altre attività commerciali sono esplose per creare benessere attraverso lo sfruttamento dei terreni degli antenati. Ma il paese sta scomparendo tra queste due biosfere?
Attraverso film, installazioni, sculture e suono, gli artisti provenienti da generazioni differenti si interrogano sul futuro della Mongolia. La mostra tratta la natura umana ed i suoi effetti sulla società e l’ambiente. Per quanto il contesto sia unicamente Mongolo, gli esiti sono globali e universali.