L'Archivio di Stato di Venezia conserva le testimonianze di oltre mille anni di storia, dalle prime attestazioni della nascita della città fino al secolo XX.
Fin dalla Restaurazione furono accolti in questa sede gli archivi prodotti nel corso dei secoli dagli uffici della Serenissima e conservati a Palazzo Ducale, nelle Procuratie marciane o nei palazzi di Rialto, disposti secondo un disegno che mirava a suggerire, nella sequenza fisica dei diversi archivi, la storia delle istituzioni che li avevano prodotti.
Un patrimonio ricchissimo di pergamene, carte e disegni si snoda nelle centinaia di stanze (le antiche celle dei frati) poste attorno ai chiostri della Ss. Trinità e di S. Antonio, nel convento di S. Nicoletto ai Frari, e in quello della Croce alla Giudecca. Nel suo insieme, costituisce una delle più importanti concentrazioni di fonti per la ricerca storica internazionale.
L'Archivio non documenta solo la storia della Repubblica Serenissima e dei territori italiani, dell'Istria, della Dalmazia e del Levante che ne facevano parte, ma di tutto il mondo che intratteneva con Venezia fitte relazioni diplomatiche e commerciali.
Alle carte più antiche si sono aggiunte in seguito quelle del periodo napoleonico e dei governi austriaci.
Dal 1866, vi affluiscono gli archivi prodotti dagli uffici dello Stato italiano che risiedono a Venezia.