L'undicenne Voula e il fratellino Alexandros intraprendono un viaggio attraverso la Grecia per raggiungere in Germania il padre, che non hanno mai conosciuto e che esiste soltanto come una pietosa bugia della madre. Saliti di nascosto su un treno e fatti scendere quasi subito dal personale, i due fratelli si ritrovano a piedi a continuare il loro viaggio sotto la pioggia, la neve e il vento. Nel loro peregrinare incontrano il giovane Oreste, membro di una compagnia di teatranti che gira la Grecia su di un autobus fatiscente.
Il film (Topio stin omichli, Grecia, 1988) è una malinconica favola di taglio realistico, scritta con Tonino Guerra, che chiude la trilogia del viaggio (Viaggio a Citèra, 1984; Il volo, 1986) del maggior regista greco Angelopoulos. Musiche tenere e avvolgenti di Eleni Karaindrou, funzionale fotografia di Giorgos Arvanitis.