Definita da Blow Up come una fra le artiste più originali e deliziosamente visionarie di questi ultimi tempi, Petrina è l’unica cantautrice italiana che David Byrne abbia scelto per le sue radio playlist.
Artista a tutto tondo, spazia da una solida preparazione di pianista classica e contemporanea, con diverse prime assolute e registrazioni negli Stati Uniti (e un disco Stradivarius di prossima uscita), all’uso dell’elettronica e delle tastiere, alla composizione per diversi tipi di ensemble, all’uso particolare della voce e della danza, anche nell’improvvisazione.
Molti i riconoscimenti della stampa specializzata e dei colleghi stranieri, fra cui David Byrne e John Parish (ospiti del suo nuovo disco, di imminente uscita), Elliott Sharp (ospite del precedente), Sylvano Bussotti, Terry Riley e Frederic Rzewski che ne hanno apprezzato le doti pianistiche, vocali e compositive.
Paolo Fresu l’ha invitata a presentare due progetti diversi al prossimo Time in Jazz, in Sardegna.
Di ritorno da un solo piano-voce al Madrid Jazz Festival, si presenta nella stessa veste al pubblico di Ubi Jazz.
Le sue canzoni sono un concentrato vitaminico di fantasie pianistiche e sperimentazioni vocali, che danno vita a racconti visionari e autobiografici.
Fra reminescenze classiche e jazz, guizzi improvvisi e cambi di registro, fra una ballata stralunata e un ritmo martellante, fra tasti accarezzati e corde sfregate, Petrina passa dalle composizioni proprie a canzoni di Nick Drake, Piero Ciampi, Eurythmics, rivisitate da cima a fondo sotto il segno di un’invenzione esuberante ed energetica.