Ai Weiwei, uno dei più famosi artisti cinesi a livello internazionale, è celebre anche per il suo aperto schieramento nella denuncia degli scandali e delle difficili condizioni in cui versano milioni di persone nel suo paese; in un contesto di rigida censura e blocco del sistema giuridico, Ai si esprime e organizza le persone attraverso l’arte e i social media. In risposta, le autorità cinesi hanno chiuso il suo blog, lo hanno picchiato, arrestato e un dissidente dell’era digitale, al confine tra arte e politica, il cui ritratto fornisce una variopinta osservazione della Cina contemporanea e di una delle sue figure pubbliche più convincenti.
«Ho voluto girare un film su Ai Weiwei per raccontare
un artista disposto a correre ogni rischio per spingere la società ad affrontare i propri difetti», spiega Alison Klayman. «Ma Never Sorry non è un film solo su Ai Weiwei: spero che porti gli spettatori a interrogare se stessi
cosa sarebbero disposti a rischiare per potersi
esprimere liberamente».