Dopo il concerto inaugurale dedicato al Leone d’oro, Les Percussions de Strasbourg tornano in scena (6 ottobre, Teatro alle Tese, ore 20.00) con il loro infinito campionario di strumenti, oggi a quota 400. D’altronde, è per loro che Iannis Xenakis aveva concepito il famoso “sixxen”, strumento a lamine che cataloga 109 diversi suoni metallici. Ed è sempre per loro che ha composto uno dei suoi pezzi di maggior impatto drammatico, Persephassa, con una distribuzione spaziale determinante che vede i 6 percussionisti “accerchiare” il pubblico mentre suonano gli strumenti più incredibili: sirene, ciottoli o sassolini e tutto un intero arsenale di tamburi, woodblock, simantra, cimbali e gong. All’esecuzione di un classico come Persephassa, l’ensemble di Strasburgo accosta un trittico di autori italiani: Franco Donatoni con Darkness, Francesco Filidei con I funerali dell’anarchico Serantini e Alessandro Solbiati con Thai song.