La versatilità timbrica del violoncello, caratterizzato da un’intensa cantabilità e da un’estensione che riesce a coprire cinque ottave, consente di realizzare con grande efficacia, accanto al repertorio tradizionale, anche trascrizioni originariamente pensate per organici cameristici e orchestrali.
Il programma di ampio respiro proposto in occasione del Carnevale veneziano, dedicato al tema dell’illusione, esalta le poliedriche capacità trasformative dello strumento che consentono di spaziare dal barocco tedesco di Pachelbel e Bach a quello italiano di Vivaldi, per giungere al tardo romanticismo di Ciajkovski (con un lavoro di preziosa fattura creato per la Liturgia dei fedeli di tradizione ortodossa), Goltermann (suo l’unico brano originariamente scritto per quattro violoncelli) e Dvorak (nella trascrizione di Lothar Niefind).
L’espressività e la potenzialità tecnica del violoncello rendono particolarmente suggestive le il celebre Feierliches Stück dal Lohengrin di Wagner (nel riadattamento di Thomas Mifune), il Preludio all'Atto Primo de La traviata (trascritto da A.Burford) e la godibilissima Pizzicato- Polka dei due fratelli Strauss, brano che riscosse fin dalle prime esecuzioni un travolgente successo.