Tit. Or. ḥudūd al-āḥlām wa al-muḫāwef
Regia di Mai Masri; Or. Palestina, 2001; durata 56’, documentario
Il film esplora le vite di un gruppo di ragazzi palestinesi
che vive nei campi profughi. La narrazione si concentra su due adolescenti, Mona e Manar. Nonostante le ragazze vivano in due campi profughi a chilometri di distanza e malgrado le schiaccianti barriere che le separano, esse riescono a coltivare la loro amicizia. Il film rivela le loro vite e i
loro sogni mentre il rapporto cresce in un primo momento attraverso una fitta corrispondenza per poi culminare nel loro drammatico incontro tra il filo spinato della recinzione che le separa lungo il confine con il Libano.
La regista pone l’accento sull'infanzia rubata dalla
guerra e ci mostra la disperazione che regna nei campi profughi palestinesi dove non si smette mai di credere nel ritorno. Il film ha ricevuto quattordici premi internazionali tra cui: miglior documentario alla Biennale del Cinema Arabo di Parigi (2002), primo premio all’International Women Film Festival di Torino (2002) e al Golden Sun Environmental Film Festival di Barcellona
(2002).