Regia di Emad Burnat, Guy Davidi
Or. Territori palestinesi occupati/Israele/ Francia/Olanda, 2011 durata 94’
Nomination all'Oscar come miglior documentario (2013)
5 telecamere rotte, tante ne sono state fracassate nel
riprendere cinque anni di proteste non violente. Il
regista-protagonista acquista la sua prima telecamera
in occasione della nascita del figlio nel 2005. In quello stesso anno nel suo villaggio, Bil'in, iniziano
le dimostrazioni contro la costruzione del muro di separazione che espropria la comunità delle terre, degli olivi e della libertà. La telecamera non filma solo la vita familiare, diventa strumento di resistenza per Burnat e l’intero villaggio. Egli documenta le manifestazioni, gli scontri, i morti, i raid notturni dell’esercito, la vita del villaggio, lo sguardo del figlio che cresce all'ombra del muro.