Propiezione del film ossessione. Regia di Luchino Visconti
Interpreti: Clara
Calamai, Massimo Girotti, Juan de
Landa, Dhia Cristiani, Elio Marcuzzo
Or. Italia, 1943 durata 135’, bianco/nero
Dal romanzo Il postino suona sempre due volte
(1934) di James Cain: malmaritata a un uomo più
vecchio di lei, una donna induce un giovane vagabondo
di cui è diventata l’amante a uccidere il
consorte in un incidente automobilistico truccato.
Qualcosa di più di un film: una bandiera, un
manifesto, un simbolo. Memorabile esordio di
Visconti, aprì la strada al neorealismo postbellico,
agganciò il cinema italiano alla cultura europea
della crisi, fu la scoperta di un’Italia amara, fatta
con violento pessimismo, tramite il filtro del
romanzo nordamericano e del realismo francese di
Jean Renoir. Nonostante difetti, eccessi, compiacimenti
estetizzanti, un ammirevole esempio di
fusione tra realismo e decadentismo. (Laura, Luisa
e Morando Morandini in Il Morandini, Op. cit.)