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Ciak! Il pranzo è servito

Presentazione della rassegna a cura di Gian Piero Brunetta, a seguire proiezione dei seguenti film:

- La scampagnata (Une partie de campagne, 1936) di Jean Renoir,

- La ricotta (1963) di Pier Paolo Pasolini;

- ore 18.30: storia di ragazzi e ragazze (1989) di Pupi Avati;

- ore 20.30: La finestra di fronte (2003) di Ferzan Özpetek

La scampagnata (Titolo originale Une partie de campagne)

Regia di Jean Renoir

Interpreti: Sylvia Bataille, Georges D’Arnoux, Jane Marken, André Gabriello, Jacques B. Brunius

Or. Francia, 1936 (ma uscito nel 1946), durata 38’, bianco/nero

Henriette va a fare un picnic con la famiglia e il promesso sposo, il bolso Anatole. Immersa nello splendore della natura, illanguidita dal déjeuner sur l’herbe, accetta di fare una gita in barca con Henri, cedendo al suo fascino. Qualche anno dopo, ormai sposata a Anatole, Henriette ritorna al fiume e ai luoghi che la videro felice. Lì incontra Henri che le confessa di sedersi spesso vicino a quella riva, pensando a lei e a quel giorno in cui i due, seppur per poche ore, hanno vissuto pienamente il loro amore. Inno alla vita e alla natura, all’amore e alla giovinezza, Partie de campagne, ispirato a una novella di Guy de Mauppasant, è anche un grande omaggio alla pittura di Auguste Renoir, padre di Jean, e al volto e alla figura incantevole di Sylvia Bataille, che sembra incarnare, col suo sorriso fresco e sbarazzino, la primavera.

La ricotta

Regia di Pier Paolo Pasolini.

Interpreti: Orson Welles, Mario Cipriani, Laura Betti, Vittorio La Paglia, Edmonda Aldini

Or. Italia, 1963 durata 35’, colore-bianco/nero Stracci, un uomo del sottoproletariato romano, si ingegna a tirar su qualche soldo, facendo la comparsa nel film di un noto regista, che sta mettendo in scena la morte e deposizione del Cristo. Ceduto il suo cestino del pranzo alla famiglia indigente, cerca di recuperarne un secondo, che gli viene però mangiato dal cane della capricciosa diva del film. Con i soldi ottenuti dalla vendita del cagnolino, scambiato dal regista per il cane di Stracci, l’uomo corre a comprare della ricotta con cui cerca di sfamarsi. Preso in giro dal resto della troupe, inizia ad abbuffarsi con quel che rimane del banchetto allestito per una sequenza del film. Posto sulla croce, nel ruolo del ladrone buono, muore di indigestione. “Povero Stracci! Crepare! Non aveva altro modo per ricordarsi che anche lui era vivo!”, le parole del regista che chiudono l’episodio.

Storia di ragazzi e di ragazze

Regia di Pupi Avati.

Intertpreti: Lucrezia Lante della Rovere, Davide Bechini, Felice Andreasi, Massibo Bonetti, Alessandro Haber

Or. Italia, 1989 durata 87’ Nel 1936 due giovani fidanzati, Silvia e Angelo, organizzano un pranzo in una località fuori Bologna per far conoscere le rispettive famiglie. Mentre la ragazza proviene da una famiglia di contadini e proprietari terrieri, il ragazzo appartiene a una famiglia borghese. Il pranzo darà modo ai vari partecipanti di tirar fuori il meglio e anche il peggio di sé, le debolezze e le meschinità, ma anche l’umanità che talvolta fa capolino anche nelle persone più vili. Un racconto corale che, attraverso la “piccola” vicenda di due innamorati, compone un affresco sulla società dell’epoca, sulle differenze sociali e sulle incomprensioni che da queste derivano, mettendo in scena il convivio quale occasione per imparare ad accettare gli altri.

La finestra di fronte

Regia di Ferzan Özpetek.

Interpreti: Giovanna Mezzogiorno, Massimo Girotti, Raoul Bova, Filippo Nigro, Serra Yilmaz

Or. Italia, 2003 durata 106’

Giovane donna, in crisi con se stessa e scontenta della sua situazione, incontra per caso un signore molto anziano, senza memoria, che lei cerca di aiutare. Mentre si affeziona a lui, inizia a spiare il vicino di casa, un uomo affascinante, libero e deciso, nel quale la ragazza vede un’alternativa alla sua vita grigia. Grazie all’aiuto di quest’ultimo scopre la vera identità dell’anziano signore, un pasticcere ebreo e omosessuale, scampato al rastrellamento del ghetto romano nel 1943, ma che ha vissuto tutta l’esistenza col senso di colpa di non essere riuscito a salvare l’uomo che amava. Attraverso questa triste vicenda, la donna imparerà a guardare dentro di sé, a coltivare le sue passioni – per esempio quella per la pasticceria – e a scegliere tra l’aitante vicino, che ricambia il suo interesse, e la sua famiglia, i sue affetti. Özpetek affronta nuovamente l’amore e il desiderio come motore immobile della vita di ognuno, cercando nelle piccole cose – la cura nel preparare una torta – la chiave della felicità, firmando forse il suo film più personale, in cui la memoria definisce l’identità delle persone e il loro destino.

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Ticket: ingresso riservato ai Soci CinemaPiù
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from Feb 12, 15 to Feb 17, 15
February 2015
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Palazzo Mocenigo San Stae 1990 - 30135 Venezia
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