“Ah, essere diverso – in un mondo che pure / è in colpa – significa non essere innocente”. Così scriveva Pasolini in Serata romana. La diversità come non innocenza, come impurità forse, ma sicuramente come colpa, è stato uno dei temi cari alla sua poesia: ed è attorno a questa concezione di diversità che si costruisce l’edizione 2011-2012 della Stagione di Teatro Contemporaneo del Teatro Aurora di Marghera (VE).
Organizzata dall’associazione Questa Nave e dall’Assessorato alle Attività Culturali del Comune di Venezia in collaborazione con la Municipalità di Marghera, la Stagione propone nove appuntamenti, dal 24 novembre fino al 1 aprile, che accompagneranno il pubblico attraverso un percorso nel quale gli artisti sono chiamati a declinare il tema cardine della stagione secondo le proprie sensibilità: come ad esempio il disadattamento sociale per Teatro Cargo, l’unicità dello sguardo poetico per Vasco Mirandola, l’inquietudine della solitudine per Questa Nave. E, immancabili per il palcoscenico del Teatro Aurora, le giovani compagnie, che pure rifletteranno sulla percezione della diversità. Quest’anno la stagione ospiterà in prima regionale i due gruppi vincitori del più autorevole concorso dedicato agli emergenti: il Premio Scenario 2011 Matteo Latino (che propone un lavoro sullo spaesamento dei trentenni) e il duo Giuseppe Carullo – Cristiana Minasi, Premio Scenario per Ustica 2011, con uno sguardo delicato sul mondo della debolezza. Al loro fianco, altre nuove voci della scena contemporanea propongono i loro “diversi” contributi: Carichi Sospesi sulla sperimentazione linguistica di Tiziano Scarpa, Garten sulla visionarietà di una immaginaria società post-umana, e gli internazionali Chico-Matijevič, con le loro molteplici prospettive sulla realtà, dalla Jugoslavia del 1984 alla mela di Steve Jobs.