Un work in progress in corti di teatro danza, per ritrovare frammenti di storie vissute, pensate o ideate: è questa l’immagine, ancora in nuce, di “PERDUTAMENTE”, studio performance di Teatrodanza ideato e interpretato da Domenico Santonicola, e inserito come secondo e ultimo appuntamento della breve rassegna “NUOVI LUOGHI 35+1”. Lo spettacolo andrà in scena al Teatrino di Via Pasini di Marghera (VE) sabato 13 marzo (ore 21), dove il pubblico, composto da operatori, danzatori, coreografi e spettatori, sarà chiamato a esprimersi con commenti, consigli, osservazioni a fine esibizione.

Pensata da Questa Nave e Silvia Gribaudi – che ne cura la direzione artistica – e inserita all’interno della Stagione di Teatro Contemporaneo del Teatro Aurora, “NUOVI LUOGHI 35+1” vuole infatti creare un’occasione di confronto tra danzatori e pubblico prima che la creazione di danza venga ultimata. 35 sono i posti in sala nella piccola platea del teatrino; uno, invece, è il performer in scena. La dimensione ravvicinata del luogo favorirà un confronto informale e diretto tra platea e palco: accompagnati da un bicchiere di vino, i presenti saranno chiamati a compilare delle schede di valutazione affinché l’autore possa continuare il suo lavoro anche sulla base degli spunti e delle riflessioni raccolte.

Realizzato in collaborazione con il “Centro Sperimentale Danza teatro” di Treviso, “PERDUTAMENTE” propone uno squarcio di eventi sfocati, accumulati, un insieme di immagini distinte ma riconducibili ad un'unica matrice. Domenico Santonicola si muove in una sorta di spazio bianco dove i personaggi sono sospesi a metà fra le montagne e il mare, fra il sole e la neve, fra la vecchiaia e la fanciullezza, a metà fra il cielo e la terra. “Non fuggono né rincorrono, mentre il proprio cuore cerca - commenta Santonicola - come gli occhi amano catturare la luce. Così restano sé stessi cambiando continuamente. Scrisse Daisaku Ikeda: La gente è come il mare, quando questo è calmo, molte navi possono attraversarlo”.

“Attualmente nel modo della danza contemporanea assistiamo alla nascita di nuove dimensioni artistiche e creative – spiega Silvia Gribaudi, vincitrice del Premio GD’A Veneto 2009 -. Spesso, però, l’autore di danza lavora da solo, senza feedback esterni, senza opportunità di confronto e di scambio, e quindi di crescita, se non a lavoro ultimato. “Con questi primi, sperimentali incontri, vorremmo istaurare una piacevole consuetudine culturale a Marghera seguendo l’innata vocazione di attenzione al territorio che caratterizza la Stagione del Teatro Aurora. È anche per questo motivo che al pubblico vengono presentati lavori di artisti che vivono e lavorano nel territorio veneto. “NUOVI LUOGHI 35+1” privilegia la dimensione del work in progress: non solo per l’artista, ma anche per il pubblico che, come in un gioco, verrà stimolato a guardare al danzatore andando oltre il gusto personale, piuttosto diventando un critico sensibile e fondamentale”.