La Regione del Veneto e la Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO promuovono nei giorni 11 e 12 febbraio a Venezia un convegno internazionale sull'importanza storico-culturale delle diversità linguistiche.
Venezia, 11-12 febbraio 2011 – 'Il veneto: tradizione, tutela, continuità' questo il titolo del convegno che, promosso dalla Regione del Veneto e dalla Commissione Nazionale per l'UNESCO, si aprirà a Venezia nella storica cornice delle Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana (ingresso: Piazzetta San Marco, 13/a).
L'obiettivo del dibattito, di respiro internazionale, è quello di sottolineare l'incomparabile valore socio-culturale che oggi, agli esordi di questo millennio sempre più globalizzato, deve essere attribuito alla diversità linguistica in Italia, in Europa e nel mondo.
A 150 anni di distanza dall'Unità d'Italia, la lunga rincorsa alla ricerca di una lingua nazionale può dirsi definitivamente conclusa.
È forse proprio per questo che si può tornare a considerare le diversità linguistiche della nostra Penisola per quello che esse davvero rappresentano: non più (come fino a pochi decenni orsono) insormontabili barriere ai processi di comunicazione e di crescita del Paese, ma ricchezze e valori, vere e proprie espressioni delle molteplici identità culturali italiane.
Emblematico l'esempio del Veneto e del suo storico e straordinariamente ricco patrimonio linguistico che tanto ha contribuito alla costruzione e alla definizione del patrimonio culturale italiano nel suo insieme.
Da Bembo a Cesarotti, da Goldoni a Zanzotto, a Rigoni Stern e Meneghello: nel corso dei secoli cultura veneta e cultura italiana si sono intrecciate in modo virtuoso scrivendo importanti capitoli nelle pagine della nostra storia letteraria.
Il Convegno, che si apre con gli interventi del Ministro dell'Interno Roberto Maroni, dell'Assessore Regionale all'Identità e alla Lingua Veneta Daniele Stival e del Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO Giovanni Puglisi, prevede la partecipazione di accademici, linguisti, autorità e rappresentanti unescani.
“Dal diverso si impara, col diverso ci si confronta, al diverso si mostra. Nelle sue mille sfaccettature, la diversità è da sempre una straordinaria leva per la crescita culturale e, di rimbalzo, per lo sviluppo socio-economico di popoli e nazioni', ricorda Giovanni Puglisi, Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO.
Tre le sessioni in programma dedicate al tema delle lingue regionali o minoritarie, delle minoranze linguistiche storiche e più in particolare, alla realtà linguistica e culturale veneta, nonché al ruolo che essa ha avuto nella definizione del patrimonio culturale italiano nel suo insieme.
I territori della Serenissima, non scordiamolo, hanno infatti rappresentato per secoli uno dei più importanti luoghi di libertà e dialogo del Mediterraneo, nonché uno dei più tolleranti punti di incontro tra Oriente e Occidente.