In una piccola stanza bianca c’è una donna dalle profonde occhiaie
e dai capelli rossi. E’ vestita di bianco e cammina su dei tacchi alti.
A metà tra un’infermiera e il vestito della prima comunione. In
uno spazio immaginario della mente, c’è quello che rimane della
vita di una donna, la cui storia d’amore è finita con un addio. Lui
l’ha lasciata per un altro uomo, lei lo ammazza. E’ un ritorno al
massacro, in cui la narrazione si fonde con l’azione scenica e il
bianco della purezza e dell’infermità si confonde con il nero della
cronaca. Il rosso sta per il sangue.