Lo spettacolo è ispirato alla testimonianza di Ljudmilla Ignatenko
(Ljusja), moglie del defunto vigile del fuoco Vasilij Ignatenko
(Vasja). Vasja era vigile del fuoco della città di Pripyat e fu tra i
primi ad arrivare alla centrale di Černobyl per spegnere l’incendio.
Lui e tutti i suoi compagni morirono nell’arco di quattordici giorni.
Ljusja, pur standogli accanto in ospedale, si salvò grazie a una dolorosa coincidenza: il feto che portava in grembo assorbì tutte
le radiazioni.