A cura di Fabio Anselmi, Sandro Orlandi.
Artisti: Talal al-Abdalla, Sabhan Adam, Nemat Badawi, Nizar Sabour, Rima Salamoun, Bernard Aubertin, Beppe Bonetti, Ivan Lardschneider, Renato Mambor, Piero Mottola, Salvo Pastorello, PG-SLIS.
Dopo la sua effettiva indipendenza nell’aprile del ’46 dalle truppe francesi ed inglesi, indipendenza che contribuì allo sviluppo di una coscienza nazionale ed artistica, l’arte siriana si distinse negli anni a seguire per i suoi profondi legami con la tradizione e per il prevalere delle tendenze realiste attraverso l’analisi dettagliata della vita “comune”, percepita dallo sguardo dimesso della gente “comune”.
La pittura contemporanea della Siria, positivamente contagiata dalle esperienze moderniste ed accademiche europee (maestri arabi che avevano studiato sia in Italia che in Francia) ma capace di “armonizzare i principi estetici tradizionali con un’esecuzione del tutto originale”, si inserisce mirabilmente in una corrente “del Vero” sempre incline al costante e fremente cambiamento (Evoluzione, dunque) tipico di un paese e di una cultura al centro di pensieri e civiltà molto diverse fra loro (asiatica, africana, europea).