Interverranno: Giorgio Orsoni, Sindaco di Venezia;
Tiziana Agostini, Assessora alle Attività Culturali del Comune di Venezia; Lucio Caracciolo, direttore di Limes;
Renzo Gattegna, presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane; Lorenzo Tomasin, Corriere del Veneto. Modera: Vittorio Pierobon, Il Gazzettino. Introduce: Riccardo Calimani.
Appuntamento da non perdere, all'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti (Palazzo Cavalli Franchetti, Campo S. Stefano), per la presentazione di un volume (doppio) edito dalla Fondazione Marco Besso, che porta in dote, al di là della qualità sopraffina della confezione, il dono di un singolare 'disvelamento', dritto al cuore delle vicende storiche della Serenissima agli albori dell'unificazione nazionale. L'autrice, infatti, è una ragazzina veneziana classe 1853, discendente da una famiglia ebrea, la cui giovane voce descrive l'intreccio tumultuoso fra vicende personali e gli accadimenti coevi della storia cittadina, in un diario comprensivo di quasi due anni di vita (dal febbraio 1867 al dicembre 1868), attraverso una narrazione nitida e alleggerita di sovrastrutture ideologiche, proprio per questo meritevole di un ascolto 'particolare' e disincantato, mentre dipana fatti e personaggi nello scenario lagunare di circa 150 anni fa. Chi muove la penna assorbendo in presa diretta il clima e le vicende dell'epoca è Elena Pesaro Maurogonato, e lo fa da un punto di osservazione privilegiato, appartenendo a una famiglia importante. Il padre Isacco Pesaro Maurogonato, infatti, fu uno dei protagonisti della gloriosa Repubblica di Venezia, fondata da Daniele Manin nel 1848, e successivamente a lungo deputato del Parlamento italiano; la mamma, Bersabea Ascoli, era figlia del famoso glottologo Graziadio Isaia Ascoli. Nel suo diario, come detto, si intrecciano le emozioni di una ragazzina che si affaccia sul palcoscenico del mondo con pagine preziose di storia veneziana, dalle visite di Garibaldi a quella di Vittorio Emanuele, dal ritorno delle ceneri di Daniele Manin al funerale di Gioacchino Rossini, dalle grandi feste di Carnevale alla visita del principe Umberto. Un diario intimo e lieve, scritto con la penna di una ragazzina e l'entusiasmo di chi ha una vita davanti (anche se Elena Maurogonato morì prematuranente nel 1876). L'opera è fuori commercio e viene proposta in una sorta di cofanetto con due libri: una copia anastatica dell'originale scritto a mano e una copia trascritta integralmente, che si avvale di un'ampia introduzione di Riccardo Calimani. Un'occasione unica, quindi, per poterne apprezzare la fattura e l'enorme interesse documentario.
Riccardo Calimani (Venezia, 1946) è uno scrittore e storico italiano, conosciuto soprattutto come storico dell'ebraismo italiano ed europeo, al quale ha dedicato la maggior parte dei suoi lavori. Laureato in ingegneria elettronica all'Università di Padova e in filosofia della scienza all'Università di Venezia, è un affermato studioso dell'ebraismo. Ha lavorato alla RAI e, dopo essere stato responsabile del settore programmi radiotelevisivi per molti anni, dal 1994 al 1998 è stato direttore del palazzo Labia, sede regionale della stessa. Tra le sue opere più importanti (quasi tutte pubblicate da Mondadori) figurano Dialogo sull'ebraismo del 1984, un'edizione aggiornata dell'opera scritta dal rabbino veneziano Simone Calimani, vissuto nel XVIII secolo; I destini e le avventure dell'intellettuale ebreo (1996; Premio Tobagi), Gesù ebreo (1998), Paolo (1999), Storia del ghetto di Venezia (2000; Premio Costantino Pavan), Ebrei e pregiudizio (2000), Storia dell'ebreo errante (2002), L'Inquisizione a Venezia (2002), Non è facile essere ebreo (2004), Passione e tragedia (2006), Ebrei eterni inquieti (2007). Nel 1986 ha ricevuto il Premio Cultura della presidenza del Consiglio dei ministri e nel 1997 il Premio Europeo per la Cultura. L'anno successivo è stato tra i curatori del catalogo della mostra svoltasi a Trieste, Le vie del mondo. Attualmente è presidente della Fondazione nazionale Museo dell'Ebraismo e della Shoah di Ferrara, vice Presidente della comunità ebraica di Venezia e console onorario svizzero a Venezia.