Aspettando il festival, una conversazione sulla storia, le opere e gli aneddoti legati a Théodore Dubois e alla sua epoca.
Compositore onorato dagli ambienti ufficiali (premier grand prix de Rome, docente e poi direttore del Conservatorio di Parigi, membro dell’Institut de France, organista alla Madeleine), Dubois ha comunque sofferto di un oblio postumo fino a oggi.
Legato alla tradizione pur essendo sensibile ai progressi del suo tempo – aderisce alla Société nationale de musique, creata nel 1871 per promuovere i giovani compositori –, egli produce un’opera ampia ed eclettica ispirata tanto a Franck, Schumann e Brahms quanto a Saint-Saëns.
Il festival sarà l'occasione ideale per scoprire anche le opere dei contemporanei di Dubois: Gouvy, La Tombelle, Paladilhe, Chaminade, Bordes, Duvernoy, Pfeiffer…
Dubois scrive nelle ultime pagine del suo diario intimo: “Forse mi sbaglio; eppure ho come la certezza che se in futuro, dopo di me, [le mie opere] cadranno sotto gli occhi di musicisti e di critici non prevenuti, ci sarà un cambiamento a mio favore! Io non sarò più qui a rallegrarmene, ma non importa, è bello pensarlo! [...] Dovranno pur trovare tra tutto quello che lascio qualcosa di abbastanza buono da rendermi un po’ di giustizia!” (18 dicembre 1922).