Rata nec´e biti (la guerra non ci sarà) è un film documentario di oltre 170 minuti fatto di interviste a
testimoni di diverse generazioni colti nel loro quotidiano, sulla guerra in ex Jugoslavia.
Detto così, il film di Daniele Gaglianone potrebbe sembrare un’inossidabile operazione documentaria, titanica e noiosissima. Invece è esattamente il contrario! Rata nec´e biti è uno dei più forti, potenti, ambiziosi documentari italiani degli ultimi tempi, capace di allargare l’orizzonte di questa forma cinematografica. È a metà fra il documentario epico e la soap opera. Della soap, intesa nella sua accezione originaria di dramma seriale, ha la lunghezza e la possibilità di essere divisa in parti,
puntate, con i capitoli che coincidono con i personaggi raccontati attraverso dei veri e propri ritratti.
Dell’epica ha la sostanza dell’incredibile e drammatica avventura umana toccata in sorte alle persone comuni, sopravvissute alla guerra. Ora, non senza comprendere la radicalità della scelta, abbiamo deciso di parlare con l’autore di questa docu-opera perché, al di là del formato e del genere, è un documentario toccante e importante sulla ferita ancora aperta della guerra nella ex Jugoslavia e sul
terribile mandato resistenziale a cui sono chiamati molti superstiti di quell’esperienza.
Presentazione del libro-reportage e del film. Incontro con il regista Daniele Gaglianone e Gianfranco Bettin,
autore di un intervento.