A vent'anni dall'assedio di Sarajevo: incontri, spettacoli e proiezioni.
Dopo la presa diretta sulla primavera araba dello scorso anno (Kifaya!), il Candiani Summer Fest di quest'anno riparte da Sarajevo con Balkania. Vent'anni dopo, un viaggio fra testimonianze e ricordi di un passato ancora assai prossimo, che sconfina nel presente. In ordine rigorosamente sparso: incontri, dibattiti, concerti, letture, proiezioni e animazioni per cogliere aspetti e risvolti di quella che è stata un'amarissima lezione di storia sulla pelle degli innocenti. Durante e dopo. Sguardi culturali e dunque necessariamente 'laterali', com'è buona usanza di forme espressive che affrontano il reale attraverso il particolare, la storia nel vissuto di chi la agisce o più spesso soltanto subisce. Balkania come quegli staterelli immaginari della Mitteleuropa alla maniera dei fratelli Marx, perché in fondo sembrava, in apparenza, che tutto così dovesse cominciare e finire nella frammentazione della ex Jugoslavia del dopo Tito. Sembrava: l'immaginario e l'inimmaginabile.