Nel copioso corpus alkaniano spiccano alcuni monumenti
di virtuosismo e di ampiezza. Paradossalmente è la Sonatine
– dal titolo fuorviante – a imporsi tra i pezzi più difficili. La Grande Sonate “Les Quatre Âges” esplicita
invece le proprie ambizioni: la titolazione di ognuno dei
movimenti aggiunge alla complessità tecnica un sottotesto psicologico che mette a dura prova vitalità, saggezza od orgoglioso decadimento dell’uomo.
Infine, gli Études mutuano un titolo quasi ironico da un
genere che trascendono sotto ogni punto di vista. Certi studi
sono peraltro riuniti in modo da formare un Concerto e una
Symphonie per pianoforte solo.