A quasi dodici anni dalla sua morte, avvenuta il 12 ottobre 2002, questa retrospettiva è l’occasione per riscoprire un artista importante del secondo Novecento italiano.
Nato a Perugia nel 1933, Gianni Novak è un artista eclettico, la cui arte spazia dalla pittura alla scrittura, dalla filosofia alla musica, dal fumetto al teatro, dall’arte figurativa a quella astratta. Al 1955, a soli ventidue anni, risale la sua prima mostra personale a Roma, la prima di una lunga serie in tutto il mondo (esporrà, infatti, anche a Montreal, Parigi, Torino, Napoli, Firenze, Bruxelles, Beirut, New York, Grenoble, Madrid e Damasco).
Importanti per la sua formazione e per la sua ispirazione furono i lunghi soggiorni a Parigi, e la frequentazione di artisti e circoli letterari come ad esempio il Gruppo 63.
La ricerca formale svolge per questo pittore un ruolo chiave nella sua attività, è l’essenza stessa dell’essere artista. Per lui il compito di un artista era comunicare agli altri un messaggio poetico in qualsiasi modo e con qualunque mezzo.
Osservando le sue opere si viene risucchiati in un mondo caleidoscopico, popolato da donne sensuali, animali, simboli magici e alchemici, arlecchini e una fitta schiera di politici, prelati, uomini mascherati e sadici e gente comune.