Arie e insiemi da operette da Offenbach, Hervè, Audran, Lecoco
«Felicità della tavola, vera felicità!» (Meyerbeer, Les Huguenots, atto I)… Il tema della gastronomia ha attraversato l’Ottocento francese nelle forme più diverse, dalla semplice canzone conviviale popolare alla grande scena operistica. Al di là del facile successo legato a una musica dalla presa immediata, il tema del cibo veicola un immaginario molto più sottile di quanto non sembri. Il banchetto orgiastico del grand opéra presenta un uomo posseduto dalla lussuria e dalla dissolutezza: l’abbondanza alimentare è simbolo di ricchezza e di potere. La sua rappresentazione approfondisce il divario tra le classi sociali, rammentando al povero la sua condizione e destando in lui desiderio e gelosia, che lo condurranno – tema balzachiano per eccellenza – al crimine o al suicidio. È proprio durante feste e banchetti che, sul proscenio, vengono tramate quelle cospirazioni che provocheranno poi il dramma. Nell’operetta, come nella canzone popolare, spesso il tema del cibo si affianca a particolarismi nazionali o regionali. Allo stesso modo, a ciascuna classe sociale e a ciascun mestiere corrisponde un regime alimentare ben preciso: l’immagine del militare ubriaco è, in questo senso, la più comune. Autori come Offenbach o Hervé sapranno abilmente servirsi di certi simboli legati all’alimentazione per mettere in caricatura personalità in vista. Infine, al tema del cibo è associato un insieme eteroclito di oggetti, strumenti di prima necessità come il coltello, il bicchiere o la tavola: quante volte una coppa cesellata, gettata in mezzo alla scena, ha annunciato, in modo violento e sorprendente, l’imminenza di un dramma? è su questo tema, affrontato in svariati modi da compositori come Varney, Lecocq, Audran, Offenbach, Rossini, Hervé, che Arnaud Marzorati ha elaborato uno spettacolo divertente, nello spirito dei teatri di boulevard ottocenteschi.
Interpreti
Camille Poul, soprano
Caroline Meng, mezzosoprano
David Ghilardi, tenore
Arnaud Marzorati, baritono
Mélanie Flahaut, flagioletto e fagotto
Isabelle Saint-Yves, violoncello
Daniel Isoir, pianoforte