Con Marie-Hélène Léherissey Méliès e Lawrence Léherissey al pianoforte
Con la collaborazione di Carlo Montanaro
Testo di Carlo Montanaro:
Figlio di un industriale calzaturiero Georges Méliès è nato a Parigi nel 1861. Naturalmente portato per il disegno e, soprattutto, per la meccanica, terminati gli studi avrebbe dovuto collaborare, con i due fratelli maggiori, alla gestione della ditta paterna.
Ma lui durante un periodo di apprendistato in Inghilterra, aveva scoperto la magia e la prestidigitazione presso l'Egyptian Hall di Piccadilly. E così, tornato a Parigi e chiesta la sua parte d'eredità, aveva rilevato e riaperto il teatro fondato dal più celebre tra gli illusionisti dell'ottocento, il grande rinnovatore dell'arte magica, Jean-Eugéne Robert-Houdin.
Interessato ad ogni novità di sapore spettacolare, Méliès era poi stato tra i primi spettatori del Cinématographe Lumière quel sabato 28 dicembre del 1895 quando Papà Antoine Lumière con il fido collaboratore Clement Maurice, ha organizzato la prima serata a pagamento. Cercando subito, ma senza successo, di poter gestire quella straordinaria invenzione. Acquistata un'apparecchiatura molto più rudimentale (un proiettore che lui trasformerà in cinepresa) in Inghilterra da William Paul, grazie all'imperfezione di una ripresa d'attualità comprende la possibilità di fare del cinema lo strumento non tanto per la documentazione della realtà, ma per lo scatenamento della fantasia. E inizia un'attività durata poco più di quindici anni che lo porta a intuire e sperimentare, sul piano del principio, la gran parte di quelli che ancor oggi, seppur ormai basati su tecnologie molto più raffinate, continuiamo a chiamare 'effetti speciali'.