Del paesaggio che lo circonda resta solo un pulviscolo, ombre irrequiete, tracce flebili, vapori, null’altro che colore e poi fari, fiammelle, bagliori, luci, silenzi e suoni di un notturno misterioso. Un percorso nell’astrazione alla ricerca dell’invisibile nel visibile, della memoria, di una sorgente luminosa che riscriva luoghi e percorsi, che si faccia pura immaginazione, emozione. Una ricerca nell’impalpabile vita segreta della natura che nasce da un certosino trattamento della tela o del cartoncino, dalla stesura dei colori in velature e colature che ha come obiettivo l’essenza delle cose. Francesco Stefanini è nato a Pietrasanta di Lucca; la formazione avviene al Magistero d’Arte di Firenze, città che lascia nel 1972 per raggiungere Treviso dove è chiamato a insegnare al Liceo Artistico. Dal 1975 espone in Italia e in tutto il mondo ospitato in prestigiosi spazi pubblici e gallerie private. Nel 1995 è invitato alla rassegna “Memorie e Attese” nell’ambito della 46° Biennale d’Arte e nel 2012 è presente nello spazio “Oltre il Giardino-Un giardino globale alla 12° Biennale di Architettura. Vive e opera a Volpago del Montello (Tv).