L'artista giapponese, una delle figure contemporanee più lucide e lungimiranti nell'esplorazione del confine tra 'suono dei dati e dati del suono', arriva a Spazio Aereo presentando Supercodex, ultimo capitolo che sigilla la trilogia inaugurata nel 2005 con Dataplex e proseguita tre anni più tardi con Test Pattern. Tre lavori in cui Ikeda esprime i risultati della sua moderna e raffinata ricerca, che lo ha portato negli ultimii 20 anni ad essere capostipite nell'indicare la direzione verso i nuovi rapporti tra il suono digitale e la sua traduzione in dati musicali e visuali, anche attraverso la sua capacità unica di declinare la propria produzione discografica in scardinanti forme installative.'Supercodex' è la sintesi più radicale ed ortodossa della sua grammatica, aggregata intorno ad un alfabeto di estremo puntinismo sonoro e pulizia, in cui Ikeda procede lucido sul crinale tra glitch e controllo. Attivo da oltre 20 anni ed autore di oltre 10 album, è passato dalla celebre etichetta Touch alla Raster-Noton grazie ad Alva Noto – non a caso re indiscusso di quell’universo sonoro di cui Ikeda ha tracciato i confini e gli attuali limiti delle possibilità sonore e teoriche - dopo una conoscenza tra i due che risale al 2001. Fu quello l'anno della fondazione del progetto congiunto Cyclo, con il quale hanno prodotto due soli dischi, in quasi quindici anni di esistenza, entrambi emblemi dei teoremi fondamentali della abstract-techno.